“Io vorrei, vorrei davvero che i dispiaceri scaduti, le persone sbagliate, le risposte che non ho dato, i debiti contratti senza bisogno, le piccole meschinità che mi hanno avvelenato il fegato, tutte le cose a cui ancora penso, le storie d’amore soprattutto, sparissero dalla mia testa e non si facessero più vedere, ma sono pieno di strascichi, di fantasmi disoccupati che vengono spesso a trovarmi”.
La rubrica del Corriere di Salerno dedicata ai libri viene inaugurata da un romanzo contemporaneo poliedrico, ‘Non avevo capito niente’ di Diego De Silva. È il primo capitolo della trilogia incentrata sul personaggio di Vincenzo Malinconico, seguito da ‘Mia suocera beve’ e da ‘Sono contrario alle emozioni’. Avvocato separato, coinvolto in un rapporto contrastato con la moglie e con i figli, Vincenzo Malinconico è un quarantenne nostalgico, indeciso e spaventato dal futuro. Si aggrappa al passato perché non riesce ad accettare che le esperienze, seppure belle, possano avere una conclusione.
A fare da sfondo alle vicende del protagonista c’è Napoli, con i suoi colori, con la forza e la debolezza della sua unicità. La stessa che è racchiusa nelle pagine di ‘Non avevo capito niente’: raccontare storie, emozioni e sentimenti complicati strappando un sorriso.
Un libro consigliato, in particolar modo, a chi crede di non poter convivere con le proprie fragilità.
Chiara Amato