Gli ultimi 90 minuti hanno confermato i meriti della squadra granata. Dopo un primo tempo attento, con tanta tensione per l’importanza del risultato, i calciatori allenati da Castori sono venuti fuori alla distanza, con autorevolezza ed energia, mettendo a segno tre reti e chiudendo definitivamente la pratica promozione diretta.
Secondo posto in classifica alle spalle dell’Empoli ampiamente meritato, per continuità di risultati, forza e compattezza del gruppo, sagacia tattica, unità d’intenti tra calciatori ed allenatore. Una squadra che ha saputo soffrire nei momenti difficili ed è riuscita a dare il meglio di sé nel momento decisivo del campionato, raccogliendo i frutti di un duro lavoro e tanti sacrifici.
Lecce e Monza, le avversarie più autorevoli per la lotta alla promozione in serie A, alla distanza hanno ceduto il passo alla forza dirompente della Salernitana che, in dirittura d’arrivo, ha messo la freccia ed ingranato la marcia più alta per tagliare il traguardo per prima.
Onore a tutti i calciatori granata, anche a quelli che hanno avuto poco spazio, perché il merito di aver formato un gruppo vincente va soprattutto a loro che hanno accettato le decisioni del tecnico nel pieno rispetto dei compagni di squadra più impiegati.
Una citazione particolare per Di Tacchio, Capitano coraggioso e condottiero instancabile di questa squadra. Pedina inamovibile del centrocampo e baluardo davanti alla difesa. Citiamo lui in rappresentanza di tutti gli altri calciatori che sono altrettanto meritevoli.
Elogi a Castori ed al suo Vice Bocchini. L’allenatore marchigiano, alla sua seconda promozione in serie A e decima promozione in totale, ha “castorizzato” il gruppo, trasmettendo la sua mentalità pragmatica e vincente, in perfetta sintonia con il suo vice.
Lotito e Mezzaroma, coadiuvati dal Direttore Generale Fabiani, hanno costruito una squadra forte in tutti i reparti ed un gruppo formato da uomini veri prima che calciatori importanti, spazzando via in un sol colpo tutte le critiche degli anni passati sulla loro mancanza di volontà di vincere a causa della problematica “multiproprietà”.
Ed ora godiamoci questa vittoria, giunta dopo 22 anni dall’ultima vincente avventura targata Delio Rossi. Per la terza volta nella sua storia, la Salernitana andrà a giocarsela in serie A al cospetto del gotha del calcio italiano. E sarà uno spettacolo l’Arechi, sperando che la pandemia lasci il campo alla vita ed alla passione sportiva.
Un abbraccio spirituale a due grandi tifosi della Salernitana, a noi molto cari e che ci hanno lasciato di recente. Il nostro pensiero non può non andare, in questo momento, al grande e compianto fotografo sportivo Antonio Villari, stroncato dal Covid un paio di mesi fa, ed all’ex portiere granata ed opinionista sportivo Fulvio De Maio, che ci ha lasciati alla vigilia di questa storica promozione.
di Roberto Trucillo
PESCARA – SALERNITANA 0-3
PESCARA (3-5-2): Fiorillo; Volta (74′ Nzita), Guth, Sorensen; Capone (82′ Riccardi), Omeonga, Valdifiori (75′ Tabanelli), Machin, Masciangelo; Ceter, Odgaard. A disp: Alastra, Radaelli, Bellanova, Busellato, Giannetti, Vokic, Galano, Chiarella, Longobardi, D’Aloia. All: Grassadonia.
SALERNITANA (3-5-2): Belec; Bogdan (73′ Aya), Gyombér, Mantovani; Casasola (79′ Kupisz), Capezzi (63′ Schiavone), Di Tacchio, Kiyine (45′ Anderson), Jaroszynski; Tutino, Gondo (45′ Djuric). A disp: Adamonis, Durmisi, Veseli, Sy, Boultam, Cicerelli, Kristoffersen. All: Castori.
ARBITRO: Prontera di Bologna (Massara-Trincheri). IV Uomo: Meraviglia di Pistoia
NOTE: Marcatore: 67′ rig. Anderson, 72′ Casasola, 81′ Tutino. Angoli: 1-5. Ammoniti: Capone, Valdifiori, Guth, Odgaard (P)