Nella mattinata odierna, i Finanzieri del Comando Provinciale di Salerno hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro avente ad oggetto partecipazioni societarie, beni mobili ed immobili, emesso dal locale Tribunale Sezione Misure di Prevenzione, su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia di questa Procura, nei confronti di Giovanni CITARELLA (classe ’68) per un valore stimato in via prudenziale in oltre 7 milioni di euro.
Sulla base degli elementi probatori raccolti, il proposto, già dichiarato socialmente pericoloso, è stato ritenuto indiziato di appartenere ad un’associazione di tipo camorristico nonché responsabile della commissione dei reati di intestazione fittizia di beni e contro la Pubblica Amministrazione. Oltre a tali profili di pericolosità qualificata, sono stati contestati a carico della stessa persona fisica diversi delitti associativi finalizzati alla commissione di reati tributari.
Giovanni CITARELLA è figlio del defunto Gennaro, imprenditore nocerino ucciso negli anni ’90 in un agguato camorristico, ritenuto appartenente all ‘organizzazione camorristica “Nuova Famiglia” di Carmine ALFIERI, Proprio unitamente a quest’ultimo e a Pasquale GALASSO, Giovanni CITARELLA è stato condannato in via definitiva per concorso nel reato di tentato omicidio di stampo camorristico.
L’attività investigativa, sviluppata dal G.I.C.O. delle Fiamme Gialle di Salerno, ha avuto come fonte d’innesco un’analisi di rischio condotta dal Servizio Centrale d’investigazione sulla criminalità organizzata (S.C.LC.O.) della Guardia di Finanza, denominata “Doppio Binario 2” e volta all ‘individuazione di soggetti, connotati, da un lato, da profili di pericolosità sociale (sia generica che qualificata) e, dall ‘altro, dalla titolarità di patrimoni sproporzionati rispetto alla loro posizione fiscale.
Gli accertamenti di carattere economico-patrimoniale hanno evidenziato, infatti, la disponibilità in capo al proposto di un rilevante patrimonio e la conduzione di un tenore di vita del tutto sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.
I meticolosi riscontri, eseguiti mediante l’analisi e l’incrocio di una elevata mole di dati acquisiti dalla consultazione dei sistemi informativi in uso alla Guardia di Finanza, unitamente all ‘acquisizione di documentazione contabile e commerciale, tra cui i contratti di compravendita di beni e quote societarie, hanno permesso di far emergere il frequente ricorso da parte di CITARELLA a prestanome ovvero ai suoi familiari, al fine di schermare la reale titolarità dei beni sequestrati, sebbene la destinazione finale degli asset cautelati- continuasse a dipendere dalle sue determinazioni.
Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno, attraverso mirati approfondimenti, delegati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha individuato da ultimo la società INFRASTRUTTURE STRADALI S.c.p.a. attiva nel settore delle costruzioni di edifici e strade, sempre riconducibile al proposto. Tale società dopo essere risultata aggiudicataria di una gara d’appalto del valore oltre 5 milioni di euro indetta da ANAS S.p.a. è rientrata, dopo alcune variazioni della compagine societaria, nuovamente nella disponibilità dei familiari di Citarella ad un prezzo di cessione simbolico.
Sulla scorta del descritto quadro indiziario, il Tribunale di Salerno — Misure di Prevenzione ha disposto il sequestro finalizzato alla confisca delle quote societarie di n. 17 imprese, n. 2 unità immobiliari e n. 6 autoveicoli.Tra le autovetture sottoposte a sequestro anche una Porsche 91 1 Coupé acquistata dalla società nel settembre 2019 al prezzo di 13 1.000 euro.
L’operazione odierna, oltre a costituire un concreto esempio di aggressione patrimoniale alle manifestazioni di ricchezza della criminalità, da parte della Guardia di Finanza e si inserisce in una strategia di aggressione dei patrimoni illeciti coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Salerno che ha portato, negli ultimi 18 mesi alla emissione di misure di prevenzione patrimoniale nei confronti di vari imprenditori ritenuti contigui alla criminalità organizzata con il sequestro di beni del valore di circa 50 milioni di euro.