“L’applicazione sempre più ampia e risolutiva dell’intelligenza artificiale nelle applicazioni medico-chirurgiche e in particolare nell’urologia, prefigura scenari di interazione fino a ieri inimmaginabili: l’essere umano e la macchina si plasmeranno, entreranno in connessione, evolvendo insieme. L’uomo è già in grado di addestrare il computer, che così potrà, sulla base delle caratteristiche della persona, estrapolare tempestivamente le informazioni più utili per la cura, attingendo da una enorme mole di informazioni, con una modalità e tempi inimmaginabili per noi umani. Un’alleanza che non deve spaventarci, il computer è funzionale, supportando le decisioni terapeutiche del medico e del paziente.
Un aiuto che non può sostituire il sapere del professionista, ma che aumenta le capacità in questo campo, non solo nella diagnostica, ma nella previsione degli esiti post chirurgia. L’intelligenza artificiale fornisce “super poteri” al medico aiutandolo anche negli interventi chirurgici endoscopi grazie alla vista aumentata. L’IA è un supporto “vivo” in continua riprogrammazione, che va oltre il semplice strumento tecnologico come lo conosciamo da molti decenni, e che porterà una maggiore consapevolezza e un’evoluzione a vantaggio dell’essere umano”.
Lo ha detto Antonio Pietrosanto, docente ordinario di Misura elettronica all’Università di Salerno nel corso del suo intervento al 15° congresso dell’Urop, l’associazione degli urologi che esercitano l’attività urologica e andrologica nell’ospedalità privata (case di cura, strutture sanitarie private accreditate), ma anche nel Servizio sanitario nazionale, oltre ai liberi professionisti ambulatoriali, svoltosi al Forum Monzani a Modena, a cui hanno preso parte 500 esperti.
Il tema dell’evento è stato infatti “L’uomo e la macchina: tecnologia come mezzo per l’umanizzazione delle terapie”. Il filo conduttore è l’alleanza ormai imprescindibile tra l’evoluzione tecnologica e i nuovi approcci terapeutici e chirurgici che guardano al benessere del paziente.
Più specifico l’intervento di Stefano Pecoraro, urologo salernitano e direttore operativo Urop. “Abbiamo sviluppato approfondimenti e focus lungo tre filoni: il ripristino della sessualità nel paziente di sesso maschile dopo chirurgia oncologica, le cure di coppia per l’infertilità, la risoluzione della cistite nelle donne.
Il percorso diagnostico terapeutico ormai è ben preciso, non si parla più esclusivamente di fertilità o infertilità maschile o femminile, è un percorso di coppia. Infatti, adesso fortunatamente ci sono anche dei farmaci combinati in associazione sia per la parte femminile che per la parte maschile, questo per aumentare drasticamente il tasso di gravidanza. Le problematiche psicologiche sono moltissime perché bisogna evitare soprattutto nell’uomo lo stress di alcuni momenti difficili come quelli deputati ai rapporti mirati che sicuramente possono destabilizzare la mente dell’uomo stesso”.
Novità e approfondimenti Urop 2021 a cura del dr. Pecoraro
Cistite e disfunzioni urinarie femminili, un approccio olistico di benessere e prevenzione a 360 gradi. Non solo cure antibiotiche, ma la funzione del microbiota per superare definitivamente la cistite, fenomeno invalidante e in crescita anche tra pazienti giovani. Un approccio integrato che tuteli l’equilibrio tra l’apparato urinario, intestinale e la sfera sessuale. Da uno studio epidemiologico Urop presentato al congresso nazionale del 2018 (studio multicentrico Urop, Pecoraro et alii, 2018), si evince che il 25% delle assenze femminili dal lavoro è dovuto ai disturbi e dolori pelvici causati da cistite e manifestazioni connesse che tendono a cronicizzare.
Il dolore pelvico può essere curato efficacemente e alleviato grazie ad adeguati stili di vita (che comprendono dieta, igiene e attività fisica) insieme a un’idonea terapia medica associata alla riabilitazione del piano pelvico e perineale. Il congresso dedica un’ampia sessione a queste tematiche.
Ripristino della sessualità dopo chirurgia prostatica: il sesso è salvo. La prima domanda che pone il paziente sottoposto a chirurgia prostatica, sia per cancro sia per ipertrofia benigna, è la preservazione dell’attività erettile e il mantenimento della eiaculazione. La tecnologia robotica ha ridotto al minimo la disfunzione erettile post prostatectomia, per di più in caso di impotenza, l’impianto di protesi peniene di nuova generazione ripristina lo stato di erezione permettendo rapporti sessuali assolutamente soddisfacenti (un’intera sessione re-live surgery è dedicata alle protesi peniene); mentre l’avvento di nuovi laser e presidi mini-invasivi per la chirurgia della ipertrofia prostatica permettono la conservazione della eiaculazione.
Infertilità di coppia, si cammina insieme verso la genitorialità. Il nuovo orientamento diagnostico terapeutico per la fertilità prevede una metodologia che inglobi l’uomo e la donna in un percorso comune mirato al concepimento. Se fino a ieri i percorsi erano separati con terapie mediche differenziate, ora si pensa a una terapia integrata di entrambi grazie all’avvento di nuove molecole che agiscono sia sull’uomo infertile che nella donna. È una terapia “sartoriale”, personalizzata, che deve confezionarsi non solo basandosi sulle patologie della coppia, ma anche sulle esigenze della coppia stessa.