Alessia, Chiara e Serena sono tre giovani donne. Tutte e tre impegnate, ognuna in modo differente, a rendere migliore il paese al quale appartengono. Le loro sono storie semplici, quotidiane, che dimostrano come offrire un contributo di crescita a una Comunità sia impresa tutt’altro che difficile.
Le storie di Alessia, Chiara e Serena sono oggi al centro di “FERMI NON SAPPIAMO STARE”, la campagna di comunicazione promossa dal Sele d’Oro di Oliveto Citra (SA) per incoraggiare il protagonismo di adolescenti e giovani del Sele-Tanagro.
Un’attività realizzata nell’ambito di “Progetto Baobab”, finanziato dalla Regione Campania attraverso “Scuola di Comunità”, l’ambizioso programma di contrasto alla dispersione scolastica attraverso il potenziamento delle dinamiche di apprendimento sociale e culturale dei giovani.
Alessia è una neolaureata in Culture digitali e della comunicazione che non ha smesso di svolgere il suo compito di animatrice presso l’oratorio parrocchiale. Attraverso il gioco, accompagna i più piccoli nel loro percorso educativo allo stesso modo in cui, anni fa, altri hanno accompagnato lei.
Chiara, invece, è una studentessa, membro del Senato accademico dell’Università che frequenta. Lo studio l’ha portata lontano dal suo paese, ma questo non ha spento in lei il desiderio di essere utile alla Comunità alla quale sente di appartenere.
E lo fa ogni anno, da volontaria del Premio Sele d’Oro Mezzogiorno, collaborando all’organizzazione dei dibattiti. Infine, a orientare le scelte di vita di Serena è stato l’amore per l’arte e per il disegno, scoperto fin da bambina. Una passione che, nel tempo, l’ha guidata fino alla laurea presso l’Accademia di Belle Arti.
E pur facendosi già apprezzare come ritrattista, Serena ha saputo assecondare il suo desiderio di fare qualcosa di utile per il suo paese. Grazie al suo impegno, unito a quello di altri giovani artisti, nel 2019 è infatti nato il progetto “Oliveto4Arts”.
«Le nostre Alessia, Chiara e Serena, con le loro storie semplici e belle, sono le testimonial perfette di una modalità d’impegno che è, al tempo stesso, possibile ed efficacissima», dichiara Mino Pignata, storico animatore culturale del Sele d’Oro e sindaco di Oliveto Citra. E spiega che «obiettivo specifico dell’azione è quello di far comprendere ai nostri ragazzi, specialmente quelli ancora in età scolare, che dedicare un po’ del proprio tempo al bene comune può essere molto più semplice di quanto si pensi: il più delle volte basta volerlo.
E, in ogni caso, chi ha propensione a darsi da fare viene facilitato nelle proprie scelte dal confronto con modelli positivi di comportamento, tanto più efficaci quanto più sono semplici da replicare».
Le storie delle tre ragazze individuate per la campagna di comunicazione saranno raccontate attraverso videostorie, in uscita sui profili social del Sele d’Oro e raccolte in una brochure distribuita nel corso delle attività conclusive di “Progetto Baobab”.
«Siamo alle battute finali di un percorso progettuale che è durata circa 24 mesi, confrontandosi con le difficoltà imposte dall’emergenza pandemica – aggiunge Pignata – Non mi stancherò mai di ricordare l’impegno profuso dai coordinatori, dagli animatori e, soprattutto, dai ragazzi coinvolti nei vari laboratori formativi, alcuni dei quali vissuti anche insieme ai genitori.
Né di sottolineare lo spirito positivo e collaborativo dimostrato dalle quattro scuole partner di progetto: IIS Assteas di Buccino; IIS Teresa Confalonieri di Campagna; IC Jacopo Sannazaro di Oliveto Citra; IC De Sanctis di Caposele. Ai dirigenti scolastici e ai docenti rinnovo la nostra più sincera gratitudine per essere stati dei compagni di viaggio disponibili e capaci».
Per il Sele d’Oro, l’impegno nella promozione della condizione giovanile non termina con “Progetto Baobab”. La ATS “Oliveto Young Action” – di cui l’organizzazione è promotrice – è infatti risultata tra i vincitori del Bando Fermenti, promosso Dipartimento delle Politiche giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri. «Si tratta – aggiunge ancora Pignata – di un ulteriore e prestigioso riconoscimento, accompagnato da una valutazione estremamente lusinghiera, che attiva circa 300mila euro destinati alla valorizzazione delle risorse territoriali attraverso il protagonismo dei nostri ragazzi».