La rete di Bonazzoli su assist di testa di Djuric nel match odierno con il Genoa, sta a dimostrare come la tesi del compianto Fulvio De Maio, per cui l’allenatore in una squadra di calcio conta in una percentuale minima, al di sotto del 10%, rispetto all’importanza di avere calciatori forti tecnicamente e di qualità, ha trovato la piena e inconfutabile conferma.
De Maio sosteneva, inoltre, che l’allenatore è valido e incide positivamente, laddove non procura danni e non commette errori di valutazione o di scelta. Ed anche in questo concordiamo con lui. Nella gara odierna, pertanto, possiamo affermare che Colantuono non ha inciso negativamente sul risultato ed il pareggio, pur inutile per le chance di salvezza, è un risultato che ci può stare.
Ci viene da chiedere, comunque, quanti punti in più avrebbe avuto la Salernitana se, nel recente passato, Bonazzoli, autore di sette gol e capocannoniere indiscusso dei granata, nonostante le presenze saltuarie e lo scarso minutaggio, avesse trovato più spazio nella considerazione dell’allenatore, non solo di Colantuono ma anche di Castori. Entrambi gli hanno preferito spesso Gondo e addirittura Vergani, probabilmente per divergenze di vedute e/o aspetti caratteriali.
Detto questo, va sottolineato che, con i nuovi arrivi dal calciomercato di riparazione, il tasso tecnico e qualitativo della Salernitana si è alzato sensibilmente. Finalmente Ribery non è più una goccia d’acqua nel deserto, ma scendono in campo gente del calibro di Verdi, Perotti, Radovanovic e Mazzocchi, oltre che i promettenti Bohinen, Mikael, Ederson e Mousset.
Considerato, poi, che tra panchina e campo ci sono quelli della vecchia guardia quali Djuric, L. Coulibaly, Di Tacchio e M. Coulibaly, nonché i difensori Kechrida, Gyomber, Jaroszynski, Delli Carri e Veseli in aggiunta ai giovani Zortea e Ruggeri, allora possiamo affermare che, a prescindere dalle chance salvezza, il prosieguo del campionato potrà riservare soddisfazioni ai tifosi granata.
Ma questo futuro dovrà essere con Colantuono? Bella domanda. Il problema della Salernitana, secondo noi, è la mancanza di un progetto tecnico – tattico ben definito, con conseguente mancanza di un modulo di gioco di base. Non è solo per responsabilità dell’attuale allenatore, ovviamente, ma hanno concorso anche le vicende societarie e la mancanza di continuità gestionale.
Fino a qualche settimana fa, inoltre, Colantuono ha avuto difficoltà a schierare 11 titolari, affiancandoli con molti elementi delle giovanili, anche a causa della pandemia e dei numerosi calciatori contagiati. Il tecnico granata, quindi, merita o no la conferma? La scelta non è facile e non vorremmo essere nei panni di Sabatini e Iervolino.
Con tanti nuovi arrivi in organico a gennaio era immaginabile anche il cambio della conduzione tecnica, per dare un vero nuovo inizio al campionato della Salernitana. Il cambio di allenatore, quindi, avrebbe avuto più senso se fatto subito dopo l’arrivo dei rinforzi e prima delle due sfide decisive con Spezia e Genoa. Ora, secondo noi, è un po’ tardi.
A questo punto, il cambio dell’allenatore avrebbe senso solo se la società avesse già deciso che non sarà Colantuono il tecnico del prossimo campionato e volesse già affidare la futura Salernitana al prescelto.
Ma veniamo all’analisi del match odierno a Genova. Molto bene in attacco il tris Djuric, Bonazzoli, Verdi. Un attacco completo e molto ben assortito. E i risultati si sono visti. A centrocampo note positive e tanti complimenti a L. Coulibaly, un gladiatore la in mezzo. Buona anche la prestazione di Radovanovic che, comunque, dovrebbe essere più incisivo in fase d’impostazione del gioco.
Ederson ha fatto solo intravvedere le sue indubbie qualità tecniche. Schierato da interno o mezzala, se preferite, non è sembrato molto a suo agio tatticamente. Probabilmente sarebbe più incisivo se giocasse dietro le punte o da esterno.
In difesa evidenti miglioramenti per il duo centrale Fazio – Dragusin, anche se quest’ultimo ha sulla coscienza il gol del vantaggio dei rossoblu. Doveva intervenire in anticipo sull’avversario e non fargli prendere velocità ed il fondo. Ma alla distanza ha giocato bene con interventi difensivi efficaci. Mazzocchi ha confermato di essere un terzino destro affidabile in fase difensiva, ma deve spingere un po’ di più sulla fascia. Ranieri ha sciorinato la solita prestazione volitiva e attenta.
L’immissione di Perotti, con conseguente cambio di modulo, nel secondo tempo, ci è piaciuto. Sia nella fase iniziale con il 4-2-3-1, sia con il 4-4-2 dopo l’ingresso in campo di Zortea. Bene anche Ribery, anche se l’ennesima sostituzione di Bonazzoli proprio non la capiamo. Con lui in campo, nella fase finale, la Salernitana avrebbe potuto avere maggiori opportunità di vittoria. E’ l’attaccante più pericoloso e che vede più degli altri la porta e lo ha dimostrato ampiamente e non ci è sembrato per nulla affaticato.
Ed ora prepariamoci a goderci il match con il Milan all’Arechi. La Salernitana potrà e dovrà giocarsi la gara con la spensieratezza di chi non ha nulla da perdere e con la sfrontatezza che altre squadre, come lo Spezia e il Venezia, hanno messo in campo nelle recenti gare che hanno vinto in trasferta, contro avversari sulla carta molto più forti e quotati.
Genoa – Salernitana 1 – 1
Reti: 32′ pt Destro (G), 46′ pt Bonazzoli (S).
Genoa: Sirigu, Vanheusden, Vasquez (13′ st Cambiaso), Ekuban, Destro (22′ st Gudmunsson), Sturaro, Hefti, Yeboah (22′ st Melegoni), Badelj (35′ st Piccoli), Maksimovic, Portanova (13′ st Rovella). All. Alexander Blessin
A disposizione: Semper, Marchetti, Criscito, Masiello, Calafiori, Frendrup, Galdames.
Salernitana: Sepe, Bonazzoli (29′ st Ribery), Verdi (37′ st Zortea), Djuric (37′ st Mikael), Ederson (17′ st Perotti), Radovanovic (29′ st Kastanos), Fazio, Coulibaly L., Ranieri, Dragusin, Mazzocchi. All. Stefano Colantuono
A disposizione: Belec, Di Tacchio, Bohinen, Obi, Gyomber, Gagliolo, Mousset.
Arbitro: Marco Di Bello di Brindisi.
Assistenti: Mauro Galetto (sez. Rovigo) – Luca Mondin (sez. Treviso).
IV Uomo: Ivano Pezzuto (sez. Lecce).
Var: Luca Banti (sez. Livorno).
Assistente Var: Giorgio Peretti (sez. Verona).
Ammoniti: Sturaro, Badelj, Rovella (G), Mazzocchi, Dragusin (S).
Angoli: 5 – 4
Recupero: 3′ pt, 3′ st.