È tornato il circo con il suo infelice seguito di schiavi. Sarà di nuovo presente, nella nostra città, lo spettacolo più triste del mondo.
Ancora una volta Salerno ospiterà un circo che utilizza animali ed ancora una volta, domenica 13 marzo, dalle ore 15.30, attivisti uniti dallo stesso senso di giustizia per il quale risulta inaccettabile uno spettacolo basato su addestramenti brutali, viaggi estenuanti e prigionia continua, saranno in via Salvador Allende – pressi stadio Arechi, provvisti di volantini, megafono, materiale informativo e striscioni.
È una prigionia che dura tutta la vita: gli unici momenti di “libertà” sono quelli durante i quali vengono costretti, con i metodi violenti tipici di un addestramento forzato, ad eseguire grotteschi esercizi contro natura. Il risultato è la noia, la frustrazione e chiari segnali stereotipati. Animali appartenenti a specie che in natura si spostano lungo percorsi di centinaia di chilometri, nei circhi passano l’intera vita negli squallidi vagoni-gabbia dei camion che li trasportano.
Quello che i circensi definiscono “uno spettacolo di lunga tradizione” è, per gli animali, la totale assenza di libertà, un’intera vita passata a sognare guardando attraverso gabbie, sbarre, recinti.
Alla reclusione a vita, come se non bastasse, si aggiungono i metodi coercitivi: solo la paura delle punizioni può spingere un animale a comportamenti totalmente innaturali, patetici e disperati, frutto di violenze, come testimoniato da numerosi lavoratori e da video facilmente reperibili in internet.
Impossibile addestrare animali mastodontici come gli elefanti, fieri e possenti come i grandi felini, indomiti e selvaggi come le zebre, con metodi “dolci”: è possibile piegarli, assoggettare e dominare i loro corpi, imporsi con la forza delle fruste, dei pungoli, prenderli per fame.
Ci chiediamo, ancora una volta, a che titolo il circo metterà le tende a Salerno, essendo in vigore un regolamento comunale, che, a partire dal 1° aprile 2017, avrebbe dovuto vietare “di utilizzare e/o di esporre in attività di spettacolo e/o di intrattenimento, pubblico o privato, animali appartenenti alle specie selvatiche ed esotiche, quali individuati nelle linee guida dell’Autorità scientifica CITES e, segnatamente: elefanti, felini, orsi, lupi, primati, rinoceronti, ippopotami, giraffe, foche, otarie e leoni marini, cetacei, rapaci notturni e diurni”, non essendoci mai stato alcun ricorso al Tar e non essendo stata emanata, da quanto ci risulta, alcuna sospensiva al regolamento.
Chiediamo al sindaco Vincenzo Napoli ed al nuovo assessore alle Politiche ambientali, Massimiliano Natella, di prendere posizione. Ribadiamo il nostro fermo dissenso nei confronti di uno spettacolo che probabilmente strapperà qualche sorriso agli ignari bambini, ma che costringe gli animali ad una vita in gabbia o incatenati.
Dove c’è un essere vivente recluso c’è sempre sofferenza e sfruttamento: è l’empatia il valore da trasmettere, non uno show altamente diseducativo per i più piccoli, che lo vedono come una vera e propria legittimazione della sopraffazione del più forte nei confronti del più debole, dell’uomo su tutti gli animali. Rifiutiamo questo tipo di spettacolo, non rispettoso del diritto alla vita ed alla libertà di ogni essere senziente.
La sensibilità animalista è in continua crescita e Salerno è pronta per promuovere una nuova concezione del circo: rivoluzionario, poetico, tra giocolieri, contorsionisti, equilibristi, acrobati e clown. Un mondo onirico fatto di musica, suoni e luci, un circo che metta in luce solo la bravura dei suoi artisti, l’unico in linea con una società che si definisce civile.
Ancora una volta disillusi dalla politica, come privati cittadini, abbiamo il dovere di attivarci affinché venga alla luce il vero volto del circo ed il sipario sia finalmente alzato sul dietro le quinte. Noi ci saremo, ancora e sempre, ad urlare le nostre ragioni, che poi sono quelle degli animali. Giustizia e libertà per loro.