Stadio Arechi pieno all’inverosimile. Coreografia da favola della curva sud Siberiano. Tifo assordante sugli spalti. In questo ambiente surriscaldato e colmo d’entusiasmo sono scese in campo Salernitana e Udinese per l’ultima gara del campionato, decisiva per la salvezza. A subirne il peso e la pressione, però, non è stata la squadra friulana, ma quella granata che è scesa in campo tesa, contratta, e forse con troppa frenesia e poco equilibrio.
E così, sono bastati solo 6 minuti all’Udinese per passare in vantaggio con un gran gol dal limite dell’area del suo elemento di maggior classe, Deulofeu, con la complicità di un poco reattivo Belec. La squadra granata, già tesa come una corda di violino, ha accusato il colpo e non è riuscita a reagire al gol di svantaggio con la determinazione che c’era da attendersi, vista l’importanza della posta in palio.
Poi, a mano a mano che passavano i minuti, i calciatori allenati da Davide Nicola hanno iniziato a premere sull’acceleratore, riuscendo a creare almeno un paio di circostanze propizie per pareggiare, ma un po’ per sfortuna, un po’ per la frenesia in fase conclusiva, non sono riusciti a concretizzarle.
Al 34° altra doccia gelata. Nestorovski di testa ha trafitto per la seconda volta Belec, concretizzando un ottimo cross di Molina, con Radovanovic non esente da colpe in marcatura. Cala il gelo sullo stadio Arechi.
La Salernitana, pur colpita duramente, riesce comunque ancora a trovare la forza di reagire e al 39°, con Bonazzoli prima e Verdi poi, ha una doppia occasione per accorciare la distanze ma trova un grande Padelli che para entrambe le conclusioni a botta sicura.
Ma al 41° minuto, Udogie a conclusione di un’azione personale, approfittando anche dell’assenza di Mazzocchi, non rientrato da un’azione offensiva, si libera e dal limite dell’area, con un tiro a giro, insacca il terzo pallone alle spalle di Belec. In questa prima frazione di gioco, riesce tutto troppo facile ai friulani che raccolgono il massimo con il minimo sforzo.
Allo scadere del primo tempo, la Salernitana sebbene tramortita dal pugno allo stomaco subito, sfiora la rete con un colpo di testa di Fazio, su cross da calcio d’angolo battuto da Mazzocchi, che si stampa sul palo alla sinistra di Padelli che lo tocca quel tanto che basta. Oltre alla tensione, anche la mala sorte si accanisce contro i granata.
Al 49°, Belec in uscita travolge Deulofeu e lo atterra, beccandosi il cartellino giallo. Calcio di rigore che tira Pereira. Belec si distende alla sua destra e lo devia in angolo. Finalmente sembra che un po’ di buona sorte giri anche dalla parte della Salernitana. Questo episodio riaccende un minimo di entusiasmo nell’ambiente, in vista del secondo tempo.
La secondo frazione di gioco, però, non sembra possa far cambiare l’andamento della partita. Al 56°, infatti, in seguito ad una micidiale ripartenza dei friulani, Pereira si fa perdonare per il rigore sbagliato e trafigge per la quarta volta Belec. Partita ormai definitivamente chiusa e archiviata.
Da registrare, inoltre, al 69° un altro palo per i granata, su cross di Zortea e deviazione di Becao, che sfiora l’autogol. Un minuto dopo è l’Udinese a colpire il palo con Samardzic. Al 78° grande occasione per Ribery per mettere a segno il suo primo gol in maglia granata, ma padelli con una parata eccezionale gli impedisce di gioire. All’85° ancora un guizzo di Ribery, con cross alto per Djuric che di testa sfiora il palo alla destra di Padelli.
Al minuto 96:27, Orsato fischia la fine del match e quando tutto sembra perduto, in casa granata, con l’orecchio teso ad ascoltare la cronaca di Venezia – Cagliari, arriva la notizia bomba. Il match in laguna, nonostante la squadra veneta abbia giocato in formazione largamente rimaneggiata, è terminato sul risultato di parità, 0-0, e quindi la Salernitana con i suoi 31 punti, contro i 30 dei sardi, è aritmeticamente salva e potrà giocare anche l’anno prossimo in serie A.
Esplode l’entusiasmo all’Arechi, dopo tanta amarezza e delusione cocente, al termine di un match perso nettamente e in malo modo, contro un avversario motivato e tonico. Nonostante la sonora sconfitta, ora è tempo di festeggiamenti all’Arechi perché, partafrasando la stupenda coreografia dei tifosi, la StoriA ContinuA! E continua anche per l’anno prossimo nella massima serie del calcio italiano.
Onore al merito ai calciatori granata e all’allenatore Davide Nicola, i principali artefici di questa “miracolosa” salvezza, insperata fino ad un mese fa. Un grazie al Direttore Sportivo Walter Sabatini che ha saputo portare a Salerno, a gennaio, calciatori validi e funzionali all’obiettivo della salvezza.
Ma, soprattutto, grande riconoscimento al presidente Danilo Iervolino che con la sua determinazione e il suo “scomposto” entusiasmo ha sempre creduto fermamente nella salvezza ed è riuscito a regalare una gioia immensa a se stesso, alla sua famiglia che ormai è coinvolta al 100% in questa avventura, nonché alla tifoseria granata e all’intera Città di Salerno.
Salernitana-Udinese 0-4 (primo tempo 0-3)
Marcatori: 6’ Deulofeu, 34’ Nestorovski, 42’ Udogie, 12’ st Pereyra
Assist: 6’ Udogie, 34’ Molina
SALERNITANA (3-4-2-1): Belec; Gyomber, Radovanovic, Fazio; Mazzocchi, L. Coulibaly (1′ st M. Coulibaly), Bohinen (18′ st Kastanos), Ruggeri (1′ st Zortea); Verdi (18′ st Perotti), Bonazzoli; Djuric. A disp: Fiorillo, Russo, Obi, Di Tacchio, Dragusin, Capezzi, Gagliolo. All: Nicola
UDINESE (3-5-2): Padelli; Becao (42′ st Benkovic), Nuytinck, Perez; Molina, Pereyra (dal 23′ st Soppy), Walace, Makengo, Udogie (23′ st Pafundi); Deulofeu (1′ st Samardzic), Nestorovski (47′ st Pinzi). A disp: Gasparini, Santurro, Zeegelaar, Arslan, Jajalo, Pablo Marí, Pussetto, Ballarini. All: Cioffi
Arbitro: Orsato di Schio
Ammoniti: 49’ Belec (S), 14’ st Pereyra (U)