GiovanniElle, 24enne di Albanella (SA), ha avuto coraggio e, pur professando umiltà, spinto da molti, ha pubblicato il suo primo brano musicale. Come un pugile che si allena in vista del primo match, così si definisce l’artista salernitano in questo momento così importante. Ecco da dove nasce il titolo del pezzo training #1.
“Io non sono rapper, non sono trapper, non sono un artista, sono solo uno che scrive. Proprio perché non mi ritengo bravo, sto in training, sperando di migliorare in questa roba, come tanti ragazzi che già spaccano. Per me è la prima volta, la prima in studio con un vero microfono davanti. Con paura voglio tentare di realizzare il sogno di quel ragazzino di 13 anni che quando stava male si rifugiava nei testi“.
“Non sono mai stato in grado di dirmi bravo da solo, in realtà non mi sono mai sentito bravo in qualcosa. E anche quando qualcuno mi dice bravo, io non so cosa rispondere, anche se è vero che da piccolo ho sempre voluto essere qualcuno. Allora mi sentivo diverso da tutti, un supereroe, ma crescendo ho perso questa mia convinzione ingenua e infantile. Ho deluso il me da piccolo, quel bambino che tanto sognava di colpo ha smesso di sognare. È l’ora di riprendere ciò che ho lasciato in sospeso“.
Elle training #1, di genere rap-hip-hop, non è un vero e proprio brano ma piuttosto un viaggio per diventare bravo nello scrivere e migliorare le tecniche, perché l’artista si definisce in “allenamento”. Il brano parla del passato dell’artista, degli ostacoli incontrati a causa delle difficolta economiche, dele volte che cercava di comunicare con gli altri ma si sentiva non capito, dell‘ansia che la vita monotona gli procura. Infatti in alcuni versi dice “Figlio del sistema non lo sarò mai”, “Una vita facsimile non la voglio vivere”.
Il cantante racconta le volte che ha fatto sali e scendi con un treno per Milano per accorciare la distanza con il padre, parla di una sorta di perdono per “i peccati che crede di aver commesso per riuscire a fare dei passi avanti”, della pressione che i giovani di oggi hanno riguardo al futuro.
Il progetto musicale comprende tre uscite Elle training 1, 2 e 3. La produzione è di “Rough” un produttore salernitano, mix e master Suits. Il video è stato girato da Renzo Raviello. Le foto sono state scattate da Vincenzo Vairo.
Testo completo della canzone:
Ricordi dentro l’iride – Cresciuto a pane e liriche – Mosso dalle critiche – Calpesto queste vipere – Sorpasso questo limite – Al limite dimmi te – Se questo è vivere – O convivere con iside – Non sembra easy man – Sembra impossibile – Sempre impassibile – Famiglie a limite – Senza capostipite – Le spese minime – Qua giù diventano livide – Diventano nitide – Una vita facsimile – Non la voglio vivere – Cresciuti nelle tarantelle – Come il genio ribelle – Cresciuti a pane e sberle – Dentro fra c’ho rabbia – Mamma che mi calma – Sento solo l’ansia – E Dio se ci guarda – Dimmi dove guarda – Sono passati anni e ci siamo fatti furbi – Diventiamo grandi, restano solo dubbi – Money bag ma non sono delle Gucci – Con la gang non abbiamo fatto furti – Perdona sti peccati – Che son costretto a fare – Perdonali a mio padre – Perdonali a mia madre – I Figli della calle – Si son spaccati braccia – Si son sporcati in faccia – per non sentire fame – Dio perda sti peccati – Perché non sono pronto a farlo – la fame di mio padre cazzo – la fame di mia madre cazzo – Linguaggio complicato –
Non mi hanno mai capito – Non mi hanno mai ascoltato – Le mani dentro al clito – Le lacrime sul viso – Figlio del sistema – Non lo sarò mai – Figli di sti guai – Tu sei dentro e sai – Siamo figli degli ultimi banchi – Gli scazzi a 15 anni – Eravamo già grandi – perdonami di tutto – Perdonami del lusso – Le pare, le donne – le droghe che uso – Sono passati gli anni e ci siamo fatti furbi – Diventiamo grandi, restano solo dubbi – Money bag ma non sono delle Gucci – Con la gang non abbiamo fatto furti – Mi sono guardato dentro – Mi sono fatto serio – Ho visto i soldi nero – Le notti che piangevo – Correvo senza il freno – Salivo con il treno – Andava sempre peggio – Mi arrendo l’ho detto – E depresso lo ero davvero – E adesso collego che l’ego – Era illeso – Mi levo sto peso da dosso – Ho il futuro col fiato sul collo.