Salerno. Dopo la laurea in medicina i neodottori possono scegliere di frequentare il corso di abilitazione in medicina generale per diventare medici di base oppure iscriversi a un concorso di specializzazione. Per poter proseguire gli studi, in ogni caso, occorre superare un esame, che per molti risulta essere un ostacolo insormontabile. Non è stato così per i giovani laureati dell’Università di Salerno, che hanno dimostrato tutta la loro bravura.
Appena un anno fa, durante la proclamazione dei primi dottori in medicina, il rettore Raimondo Pasquino ebbe parole di orgoglio perché, malgrado le difficoltà con l’ospedale, l’Università era riuscita “a creare una classe medica universitaria di qualità“ grazie ai docenti che avevano deciso di lasciare le loro sedi universitarie, con alcuni che sono rientrati anche dall’estero, per trasferirsi a Salerno.
L’Ateneo ha compiuto al meglio i primi sei anni di didattica e ricerca medica, svolgendo un lavoro di qualità che ha portato anche all’approvazione di sei scuole di specializzazione, di cui due già attivate. I primi laureati in Medicina e chirurgia di Salerno hanno dimostrato le proprie capacità professionali e il valore del percorso universitario compiuto. 24 ragazzi hanno vinto il concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione degli atenei di Siena, Pisa, Napoli, Cagliari, Padova, Catanzaro, Messina, mentre quattro sono rimasti a Salerno.
“Si tratta – ha dichiarato il rettore eletto Aurelio Tommasetti – di un risultato che ci inorgoglisce e che dimostra la bontà delle scelte fatte negli ultimi anni. La nostra facoltà di Medicina è cresciuta in maniera graduale, armonizzandosi con le caratteristiche proprie del territorio salernitano e del suo Ateneo, valorizzando le risorse interne e attraendo le migliori intelligenze e professionalità dalle altre università nazionali e, in alcuni casi, internazionali”.
“Mentre siamo tenacemente al lavoro per aumentare il numero delle scuole di specializzazione finanziate dal MIUR e dalla Regione Campania al nostro Ateneo– continua– per alimentare il sogno di recuperare e rinnovare il prestigio dell’antica Scuola medica, i nostri giovani laureati, la qualità della loro formazione, la loro determinazione, ci motivano per la continua ricerca delle migliori opportunità di crescita e rafforzano la volontà collettiva di emancipare l’Ateneo anche dalle contraddizioni che hanno segnato il percorso di sviluppo della facoltà di Medicina”.