matteobuonocislsalerno-3Salerno. “Le ragioni del manager dell’Asl salernitana, Antonio Squillante, di trasferire il Centro di Senologia da via De Martino a Pastena possono essere anche giuste. Ma con chi si è confrontato prima di decidere? Parla di un colloquio con le organizzazioni sindacali nel 2010, ma con chi l’ha fatto? Il direttore generale dovrebbe comprendere che queste decisioni investono l’intera popolazione. Per questo ha l’obbligo di confrontarsi con gli esponenti confederali delle organizzazioni sindacali e rispettare i 2266 firmatari della petizione popolare organizzata dai residenti del Centro storico di Salerno”. A dichiararlo è Matteo Buono, segretario generale della Cisl Salerno, che è intervenuto in merito al trasferimento dell’Unità Organizzativa di Senologia di Salerno programmata dall’azienda di via Nizza.

“Il manager dell’Asl deve capire che qui c’è in gioco l’interesse di un’intera collettività, in primis quella dei cittadini e, in particolare, donne e pensionati. Non si può liquidare la questione citando una fantomatica sollecitazione dei sindacati del 2010 e decidere, a distanza di tre anni, che bisogna trasferirsi da Pastena a via De Martino. Le sue ragioni potrebbero avere più forza se condivise con gli altri attori sociali ed economici della vita pubblica”. Chiede più rispetto e attenzione Buono per i firmatari della petizione popolare, che ha preso corpo nel Centro storico della città capoluogo: “Squillante non può pensare di restare chiuso nella sua stanza e continuare a decidere da solo. Ora si tratta del Centro di Senologia, ma sicuramente la situazione è analoga ad altre di un passato nemmeno tanto lontano. Il manager ha il dovere di confrontarsi con le segreterie confederali delle organizzazioni sindacali, dando la dovuta valorizzazione alla concertazione sociale su questioni che interessano la comunità e il suo livello di qualità della vita. Per questo la Cisl provinciale chiede, sin da ora, che venga organizzato un incontro pubblico per capire quale sia la scelta migliore da fare. Perché da soli non si va da nessuna parte”. Infine l’appello per evitare la chiusura dei centri di riabilitazione a ottobre: “Leggiamo con forte preoccupazione della sospensione dei servizi dei centri di riabilitazione. Anche qui è urgentissimo che il direttore generale convochi le parti sociali e datoriali per trovare soluzioni idonee a scongiurare il collasso di un’intera provincia ed evitare che ciò si scarichi sulle fasce sociali meno abbienti”.