Gioi. Un’iniziativa parlamentare per scongiurare la chiusura del Saut a Gioi così da ribadire che il diritto alla salute è un obbligo che lo Stato deve garantire a tutti i cittadini. E’ quella che è stata promessa dai parlamentari del Partito Democratico (Sabrina Capozzolo, Tino Iannuzzi e Simone Valiante) che ieri sera sono intervenuti nell’aula consiliare del borgo cilentano, convocati dal segretario cittadino Graziano Barbato, per discutere e trovare soluzioni al problema dell’ emergenza-urgenza nel Cilento interno.
I tre hanno sottolineato l’importanza di far restare aperto il presidio presente a Gioi e poi Simone Valiante ha sottolineato come quella “Messo in atto dal direttore generale dell’Asl Antonio Squillante è una strategia che prevede un metodo feudale di compra-vendita delle persone e quindi un modo per ammazzare il territorio”, Sabrina Capozzolo ha rivelato come “In questo modo si vuole far diventare sempre meno forte questa terra, ma noi siamo stanchi di rimanere a guardare e quindi lotteremo per migliorare ciò che è già esistente e non andare a creare nuove strutture che più che a un risparmio della spesa fanno pensare a ben altro” e Tino Iannuzzi che invece, dopo aver consigliato la scelta del ricorso al Tar, ha detto che “…nel momento in cui vengono ad essere soppressi i servizi essenziali pubblici significa chiudere i piccoli Comuni”. La convention gioiese ha visto pure la partecipazione del segretario provinciale del Partito Democratico Nicola Landolfi: “Non è dall’eliminazione del servizio Saut a Gioi che deve passare la Spending Review e quindi chiedo ufficialmente che il Ministero della Salute mandi un’ispezione per analizzare come si sta amministrando la sanità in provincia di Salerno”.
Il sindaco di Gioi Andrea Salati che ha fatto gli onori di casa, davanti a un folto pubblico, ha voluto esprimere il proprio rammarico sulla posizione presa dal Comune di Stio che “Difende il Piano che prevede l’installazione di un’ambulanza di tipo B, solo con l’infermiere, nel proprio paese senza pensare che invece ci poteva affiancare nella battaglia per la difesa del Saut e allo stesso tempo lottare per l’incremento del servizio con un’ambulanza di supporto. Tutto ciò sta a dimostrare che sotto la decisione di Squillante c’è una chiara strategia politica”.