Salerno. Ieri durante la conferenza Uil a Palazzo Sant’Agostino è stata annunciato l’iniziativa “Punto Coma” di Salerno, uno sportello informativo rivolto ai familiari delle persone in coma che, come ricorda anche Claudio Lunghini presente alla conferenza, vengono lasciate sole.
Lo sportello tramite un accordo stipulato con ItalUil e Uil Fpl siglato a livello nazionale verrà collocato nella sede della ItalUil in via Paolo De Granita. Il Segretario Generale della ItaUil Carla Battistero ci ha spiegato in cosa consiste tale progetto messo a disposizione già da ieri.
“Grazie all’associazione “Gli amici di Eleonora” le famiglie con familiari in coma, stato vegetativo, avranno a disposizione sostegno psicologico e morale grazie a specialisti del campo. Il sostegno invece della ItalUil sarà svolto sotto un punto di vista burocratico, si occuperà delle pratiche che le famiglie di solito si ritrovano a dover compilar per garantire appunto questo tipo di prestazioni.”
Gerardo Pirone, segretario provinciale della Uil, che ha introdotto e coordinato gli interventi, tra cui quelli di Anna Rea, segretario generale della Uil Campania e Giovanni Torluccio, segretario generale della Uil Fpl, ha esaltato l’iniziativa e il rapporto consolidato tra il sindacato e l’associazione: “Quello di Salerno è il quindicesimo Punto Coma sorto in Italia.”
Un “Punto Coma” che nella provincia di Salerno ha ventidue punti, da Sapri a Scafati, che donano un sostegno del tutto gratuito.
“Miriamo alla qualità dei nostri ospedali, proprio per questo in questi giorni i nostri operatori stanno seguendo un corso di formazione presso enti specializzati. Nel frattempo, se persone hanno bisogno di aiuto possono contattare la Direttrice Generale della ItalUil, la quale le metterà in contatto con professionisti del settore.”
Citata ieri alla conferenza anche la vicenda avvenuta nel 2011 riguardante l’ospedale “Da Procida“, il quale piano attuativo scomparve il 2 febbraio del 2011: “Mirando alla qualità dei nostri ospedali, il tutto rientra nell’organizzazione delle reti sanitarie che non si riesce a recuperare.”
Clemente Donadio