La Giunta regionale della Campania ha nominato i 15 direttori generali. Con questo provvedimento si completa la riforma della macchina amministrativa approvata dieci mesi fa dalla Giunta Caldoro in sostituzione del vecchio ordinamento degli uffici risalente al 1991.
I 15 direttori generali affiancheranno i 5 capi dipartimento.
Questi i nomi: Pietro Angelino – Urbanistica; Giuseppe Carannante – Programmazione economica e Turismo; Filippo Diasco – Agricoltura; Mauro Ferrara – Demanio; Dario Gargiulo – Fondi Europei; Italo Giulivo – Lavori pubblici; Francesco Iannuzzi – Attività produttive; Antonio Marchiello – Trasporti; Antonio Oddati – Lavoro; Michele Palmieri – Ambiente; Giovanna Paolantonio – Risorse umane; Rosanna Romano – Politiche sociali; Bruno Rosati – Bilancio (vice direttore); Silvio Uccello – Ricerca scientifica; Mario Vasco – Sanità.
“Manteniamo gli impegni che il presidente Caldoro e la Giunta avevano assunto allorchè venne fissato al primo ottobre il termine di scadenza per la messa a regime della nuova macchina amministrativa.”
Così l’assessore alle Risorse umane della Regione Campania Pasquale Sommese.
“Riduciamo le strutture dirigenziali – sottolinea Sommese – dalle 528 del 2010 alle 350 di oggi, comprese quelle dei responsabili degli uffici di diretta collaborazione, realizzando un notevole risparmio in termini di costi con l’obiettivo di dare risposte rapide e puntuali alle domande che i cittadini rivolgono alla pubblica amministrazione. E’ nostra intenzione – aggiunge Sommese – valorizzare al massimo le professionalità della dirigenza, a partire da quella apicale, per trasformare questa riforma in opportunità straordinaria per realizzare una pubblica amministrazione moderna, manageriale ed innovata.
“Abbiamo affermato il principio della rotazione degli incarichi dirigenziali. Più dei 2/3 dei neo direttori generali vengono infatti da incarichi diversi. Abbiamo altresì rispettato il principio delle pari opportunità, con la scelta di due donne alla guida del Personale e delle Politiche socialia e Beni culturali.
“La Giunta Caldoro mette in campo una riforma epocale, che elimina le sovrapposizioni, snellisce le procedure, riduce i costi, e restituisce alla Regione il ruolo di programmazione e controllo, che resta la missione vera di una PA efficace ed efficiente. Nelle prossime ore si procederà al completamento della macchina amministrativa con gli altri incarichi dirigenziali”, conclude l’assessore.”