Angri. Si complica ulteriormente la vicenda del litigio avvenuto giovedì pomeriggio a Palazzo di Città tra il sindaco Pasquale Mauri ed il consigliere di maggioranza Marcello Ferrara.
Le indagini condotte dai carabinieri di Angri, guidati dal luogotenente Egidio Valcaccia, si sono intensificate e l’informativa sull’ animata discussione è già stata consegnata alla Procura di Nocera.
Sarà il magistrato di turno a stabilire se si procederà d’ufficio o se, invece, non sussistono fatti giuridicamente rilevanti.
Non è chiaro se i protagonisti della vicenda agiranno per vie legali, ma intanto Marcello Ferrara ieri mattina in compagnia del figlio Vincenzo, assessore comunale, è stato visto in Procura dove si è intrattenuto a lungo quasi certamente per chiarire l’accaduto.
Ieri pomeriggio secca era arrivata la smentita del sindaco sulla rissa e l’invito ai giornalisti di correggere il tiro su tutta la vicenda.
Inevitabili tuttavia il susseguirsi dei commenti dal mondo politico ed associativo locale sullo spiacevole alterco che ha generato un certo imbarazzo a livello istituzionale.
“Lite al comune. E’ questa la colorita e sconcertante notizia, che scuote da due giorni di un mesto autunno – ha dichiarato in una nota il segretario del partito ‘I giovani Democratici’, Francesco Ferraioli – le coscienze assopite dei cittadini angresi. Tutti sanno il come, il quando, il perché. Tutti hanno la loro versione e la loro news. Come se l’azione politica dipendesse da questa lite. Ma in effetti è così. La fragile stampella offerta dal consigliere Ferrara sembra essersi rotta. Sinceramente i motivi non ci interessano. Quello che più ci interessa è ridare dignità’ e credibilità al nostro paese”.
“Non è bello prendere i giornali locali – continua Ferraioli – e leggere questa notizia su Angri in prima pagina. Non è bello per chi ci vive dignitosamente. Non è bello per chi lotta ogni giorno affinché si posino basi migliori per il futuro. Sinceramente non ci interessa sapere i veri motivi di tutto ciò. A noi Giovani Democratici interessa solo che questo paese riacquisti la forma di una città civile, vivibile e democratica”.
“Quindi è arrivato il momento – conclude il segretario – in cui questa Amministrazione circense raccolga i propri bagagli e sfratti dal Palazzo di Città. I poveri cittadini angresi non meritano questo scempio. La misura è colma. Se il Sindaco minaccia le dimissioni dia seguito alle sue parole. Per noi, lo ribadiamo, è un’esperienza amministrativa da troncare con effetto immediato”.
Enrica Bovi