Salerno. Questa mattina si è svolta la conferenza stampa per la presentazione delle attività del Teatro delle Arti.
E’ stato presentato, nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina, presso il Salone del Gonfalone del Palazzo di Città, il calendario 2013-2014 delle attività artistiche e culturali del Teatro delle Arti di Salerno: un cartellone ricco e variegato, che spazia dal teatro al cinema, dalla danza agli spettacoli per ragazzi e bambini, per celebrare i 10 anni di attività del teatro.
“Dieci anni di vita, per un luogo di produzione culturale, sono un traguardo importante e consentono di prefigurare una storia – ha commentato il Sindaco e Vice Ministro Vincenzo De Luca – E ci consentono anche di ricordare da dove siamo partiti, ovvero dalla Salerno che viveva nel degrado nella totale indifferenza delle classi dirigenti.
Voi – ha detto il primo cittadino rivolgendosi agli artisti presenti in sala – siete parte di una storia di trasformazione profonda. Tengo a sottolineare il ruolo fondamentale degli operatori culturali in questa nostra battaglia di rinnovamento tesa a far crescere uno spirito civico e ad arricchire la vita culturale della nostra città. So che essere imprenditori, soprattutto in questo campo e di questi tempi, è impresa ardua; ma so anche che non siete clienti di nessuno e questo ci accomuna.
Il Teatro delle Arti – ha proseguito il Sindaco De Luca – è uno dei pochi luoghi di produzione multiculturale, quantomeno al Sud: già solo questo meriterebbe maggiore attenzione da parte di altre istituzioni. E mi piace, inoltre, sottolineare il coinvolgimento di forze del nostro territorio, spesso anche giovani, e la realizzazione di produzioni nostre che poi vengono esportate in altre città”.
“Ricordo le battaglie affrontate per dare il via a questa storia decennale, ma ora sappiamo che abbiamo fatto una scelta giusta – ha concluso il Sindaco e Vice Ministro – Il mio invito è continuare a crescere, a fare un ulteriore salto di qualità, a puntare a livelli di eccellenza. E’ questo il modo migliore per farci sentire da chi ragiona solo in termini di clientele politiche e secondo ottusi criteri di valutazione”.