Salerno. Si scatena la polemica sul web e fuori. A pochi minuti dalla pubblicazione di due post su facebook del Presidente della Provincia Antonio Iannone (Fratelli d’Italia) sul caso Priebke, si scatenano i commenti sul social più famoso al mondo: “Ernesto Che Guevara e’ stato un macellaio peggiore di Priebke nei primi anni del regime di Fidel Castro a Cuba”, è il contenuto del post.
Questo post fa seguito a un’altra riflessione di venerdì scorso in cui il Presidente affermava: “Priebke e’ stato un boia ma vedere tante parole di giubilo per la sua morte e’ veramente un nuovo scempio. Una cosa e’ il risentimento dei familiari delle vittime delle fosse ardeatine e un’altra cosa sono “i vendicatori dell’ideologia avversa” che dovrebbero avere più memoria dei propri mostri. Mai più ne’ comunismo ne’ nazismo”.
Repentine le risposte del mondo politico, primo fra tutti SEL Campania: “Il presidente della Provincia di Salerno Iannone offende la memoria di questo paese. Minimizza una figura, quella di Priebke, che è stato il macellaio della strage delle Fosse Ardeatine, tirando fuori una serie di luoghi comuni inaccettabili che aizzano il peggior revisionismo storico. Lo afferma in una nota il coordinatore regionale di sinistra ecologia libertà, Arturo Scotto. Dovrebbe dimettersi immediatamente. Non è degno di rappresentare – conclude il parlamentare campano – una terra che è stato uno dei luoghi da cui è iniziata la guerra di liberazione dal nazifascismo”.
Non tarda anche la risposta del Partito Socialista Italiano: “Il Presidente della Provincia, Antonio Iannone, bene avrebbe fatto a stare zitto. Accostare Priebke a Che Guevara è una mostruosità, innanzitutto storica. Il Che – sbagliando nel metodo (ma in presenza di regime totalitari non so che altro avrebbe potuto fare) – combatteva per l’eguaglianza nei popoli e tra i popoli. Priebke, invece, per l’annichilimento dell’uomo, per lo sterminio di una moltitudine indifesa di persone (uomini, donne, vecchi, bambini, invalidi) solo perché appartenenti ad un popolo, inteso come razza. Ed ha dimostrato la sua perfidia anche nell’esecuzione dell’orribile rappresaglia delle Fosse Ardeatine, superando ogni limite (anche quello fissato dalle cd. leggi di guerra), con ignobile sprezzo della vita umana. Il Presidente della Provincia da uomo, da italiano avrebbe dovuto manifestare il proprio sdegno per quello che ha fatto e ha rappresentato Priebke, piuttosto che lanciarsi in paragoni storici, che non reggono e che – questo sì – dimostrano la sua matrice fascista. Forse la pietà cristiana porterà all’inumazione della salma di Priebke in terra consacrata (in applicazione magari di qualche disposizione del diritto canonico), ma è certo che l’esame più severo a cui necessariamente si dovrà sottoporre sarà il giudizio di Dio”.