Centola. Arriva da Centola l’ultimo parere sulle discusse esequie di Erich Priebke, l’ex capitano delle SS condannato all’ergastolo per la strage delle Fosse Ardeatine e morto a Roma venerdì scorso. E’ quello di Aniello D’Angelo, l’ex diacono e fondatore della ‘Chiesa Cristiana Ecumenica, Cattolica Apostolica’, ente di culto che riunisce, tra gli altri, i fedeli esclusi dai sacramenti. Il 50enne cilentano dichiara, sul suo profilo Facebook, di essere “pronto a celebrare i funerali di Priebke“. “Siamo tutti peccatori”, commenta D’Angelo, “e commettiamo ogni giorno crimini che possono uccidere molte più persone di un Priebke qualsiasi! Per tali ragioni, pubblicamente, mi rendo disponibile a celebrare le esequie del mio ‘fratello’ Erich Priebke!”.
Nella sua lettera indirizzata al Capo dello Stato, al Presidente del Consiglio e al Ministro della Giustizia, Aniello D’Angelo scrive che “comprende il rischio che la gerarchia cattolica corre di fronte alla comunità ebraica ed al mondo politico, ma crede che una tale decisione (regolata da un codice umano) denoti una grande contraddizione di fondo, rispetto all’insegnamento di Gesù Cristo, di cui vanta di essere rappresentante in Terra, e rispetto alla predicazione di papa Francesco”.
“Cosa ancora più grave voler scrutare il cuore dell’uomo”, prosegue l’ex diacono di Centola, “nel suo angolo più intimo, che nessuna mente umana può conoscere; voler scrutare il cuore dell’uomo nel suo angolo più intimo, che nessuna mente umana può conoscere; nessuno può conoscere il misterioso dialogo interiore fra l’uomo e Dio, e nessuno può giudicare o misurare la misericordia divina”.