Luogotenente Angelo VozaEboli. Stamane il GIP del Tribunale di Salerno, il dottor Bruno De Filippis, accogliendo la richiesta del Pm, il Procuratore Aggiunto dr. Enrico D’Auria della Procura della Repubblica di Salerno,  ha disposto l’archiviazione per “infondatezza delle notizie di reato” per le false accuse mosse nei confronti del Luogotenente della Guardia di Finanza Angelo Voza e di altre persone coinvolte.

Il Finanziere era stato ingiustamente accusato di concussione, calunnia, minaccia, diffamazione e abuso d’ufficio.

Si conclude così, con l’archiviazione definitiva, un iter giudiziario iniziato nel 2011, che ha visto il Finanziere Angelo Voza al centro di una indagine complessa  partita a seguito di accuse, risultate totalmente infondate ed al centro di una campagna mediatica che ha leso la sua immagine.

Già nel 2011 infatti, il P.M. della Procura della Repubblica di Salerno, il Sostituto Procuratore dr. Carmine Olivieri, aveva avanzato una prima richiesta di “archiviazione per infondatezza delle notizie di reato”, ma un solo quotidiano locale aveva dato ampio risalto alla vicenda, gettando pesanti ombre e dubbi sull’immagine dell’Ispettore e della Guardia di Finanza stessa.

Le odierne decisioni del Giudice per le Indagini Preliminari e del Pubblico Ministero del Tribunale di Salerno, hanno rimosso ogni dubbio sulla condotta del Finanziere, evidenziando la sua completa estraneità ed innocenza e restituendogli piena dignità ed onore, evidenziando le infondate e pretestuose accuse tese solo a delegittimarne il corretto operato.

“Si è chiusa una vicenda molto inquietante per il mio assistito – spiega il difensore del Luogotenente Angelo Voza, l’Avvocato Cassazionista Nicola Naponiello – un eccellente Finanziere, con una lunga esperienza nel campo investigativo, che ha dovuto convivere per un lungo periodo con addosso la spada di Damocle di un’accusa infamante pur essendo innocente, ma che gli ha comunque permesso di continuare a svolgere con serenità il proprio lavoro, senza aver mai subito alcun procedimento disciplinare”.