Ravello. Il Chelsea Hotel più che un albergo passava per essere ‘La Casa’ dove la libertà dello spirito e la tolleranza delle diversità facevano il paio con l’arte e la fantasia. Insomma, un rifugio ideale per artisti del calibro di Bob Dylan, Leonard Cohen, Lou Reed, Janis Joplin, Jon Bon Jovi, Arthur Clark, Allen Ginsberg, Gregory Corso, Sid Vicious, Dylan Thomas e tanti altri. Non era un albergo qualunque, ma a tutti gli effetti un posto da ricordare e, se possibile, da celebrare. Ed è proprio quello che deve aver pensato Massimo Cotto nel concepire Chelsea Hotel, ovvero un reading poetico/musicale che sabato alle 20 farà tappa al Ravello Festival. Lo scrittore, insieme a Mauro Ermanno Giovanardi – cantante raffinato, storica voce dei La Crus – e Matteo Curallo (alle chitarre e al pianoforte), salirà sul palco dell’Auditorium Oscar Niemeyer per raccontare le tante storie legate “All’edificio che in origine era un condominio e poi è diventato un albergo; no, ”L’Albergo!”: Il Chelsea Hotel – dice Cotto – ha chiuso le sue porte da poco, ma non smetterà mai di essere un mito per tutti quelli che sono passati di lì.”
Saranno i numeri delle stanze a scandire le tappe del viaggio “un viaggio bellissimo per il quale mi capita, dopo ogni spettacolo, di ringraziare e fare i complimenti a Massimo – dice Giovanardi – Lo spettacolo – continua – è un pretesto per parlare di musica, di rock con un approccio assolutamente semplice e naturale, in alcuni passaggi addirittura divertente, nonostante la crudezza di alcune storie che vengono raccontate”. La musica sarà protagonista quanto il racconto e vedrà il cantautore alle prese con pezzi storici quali Vicious , Sad Eyed, Lady Of the Lowlands, Somebody to love, “Devo confessare che dopo i primi giorni di prova ero molto depresso – confida – erano vent’anni che non mi confrontavo con testi in inglese. È stata una bellissima sfida anche se faticosissima”. Giovanardi sceglie Ravello per anticipare il suo prossimo lavoro discografico “Dall’autunno scorso ho pronto un disco di inediti che non ho ancora registrato per dare spazio al progetto con il Sinfonico Honolulu”. Progetto che gli è valso il premio Tenco per il migliore album da interprete e che gli sarà consegnato il prossimo 3 dicembre a Bari. “In questi giorni – continua – stiamo organizzando il calendario per cominciare le registrazioni. Sarà un disco che proseguirà il lavoro di “Ho sognato troppo l’altra notte” ma con un’identità e un concept proprio. Sarà un upgrade del suono dei La Crus meno beat e sicuramente più autorale. Se nel mio ultimo disco c’erano “Bang Bang” e “Se perdo anche te” in questo, finalmente, riuscirò ad interpretare un pezzo di Leo Ferrè”. E rivela: “Quasi sicuramente il disco si chiamerà Il mio Stile”.
Massimo Cotto
Giornalista, scrittore, conduttore radiofonico e autore televisivo, è nato ad Asti nel 1962. Ha lavorato a lungo nei quotidiani e collaborato con le principali riviste italiane (Espresso, Epoca, Europeo, Max, Capital, Amica, Marie Claire, Grazia, Jam, Rockstar, Mucchio, Tutto, Radiocorriere, Velvet) e internazionali (l’americana Billboard, la tedesca Howl!). Ha diretto per due anni (2004-2006) Rockstar ed è stato direttore editoriale di Groove, Punk e Rocksound. Ha scritto, curato o tradotto oltre trenta libri di argomento musicale (tra cui le biografie di Patty Pravo, Ruggeri, Guccini, Pelù, Nomadi, Irene Grandi, Ivano Fossati), due romanzi e un libro di racconti. Per vent’anni ha lavorato in Rai come conduttore di programmi radiofonici e televisivi e per quattro è stato responsabile artistico di Radio1. Dal 2007 al 2010 ha lavorato a Radio Capital. Ha fatto parte della giuria di qualità alla 53 edizione del Festival di Sanremo e della commissione artistica che ha scelto per la Rai i giovani della 56 e della 60 edizione. È stato anche per due anni direttore artistico di Sanremolab e presidente della Commissione dell’Accademia della Canzone di Sanremo. Attualmente lavora per Max ed è direttore artistico del Premio “De Andrè”, di Astimusica e de “La canzone del sole” – Premio Silvi città di Mogol. Il suo ultimo libro Il grande libro del rock (e non solo), edito da Rizzoli, ha vinto il premio “Costieramalfitana” e il premio “Lunezia” come libro dell’anno.
Mauro Ermanno Giovanardi
Nel 1993 insieme ad Alessandro Cremonesi e a Cesare Malfatti fonda i La Crus, formazione che presto ottiene un successo di pubblico e critica superiore ad ogni aspettativa. Con il primo disco, La Crus (1995) la band si aggiudica vari riconoscimenti importanti: Premio Ciampi, Targa Tenco, Targa Max Generation e miglior album di debutto per M&D. I successi aprono al gruppo nuovi orizzonti: prima l’incontro con il mondo del teatro, e poi diverse collaborazioni che hanno come risultato grandi concerti con prestigiose orchestre italiane. Giovanardi avvia, inoltre, un importante e proficuo connubio artistico con l’attore e regista teatrale Ferdinando Bruni. Nel 2005 gli viene affidata la direzione artistica di Assalti al Cuore, Festival di Musica e Letteratura. Nel 2009 inizia a lavorare ad un disco dalle atmosfere cinematografiche, con suggestioni e riferimenti al periodo di Mina e di Studio 1, ai gruppi beat, alle grandi melodie degli anni Sessanta, alle chitarre western di Ennio Morricone. Nel 2011, con il brano “Io confesso”, Giovanardi partecipa con successo al Festival di Sanremo, accompagnato per l’occasione dai La Crus, ancora insieme esclusivamente per questo evento molto speciale. Presente in radio e in TV, l’artista è stato uno dei grandi protagonisti dell’estate sonora 2012, che ha concluso con la pubblicazione del singolo Desio. Giovanardi ha ricevuto il Premio Lunezia 2012 per Ho sognato troppo l’altra notte? con una menzione speciale che lo definisce“uno degli autori più raffinati che ci siano in Italia”.Mauro Ermanno Giovanardi & Sinfonico Honolulu, di recente, hanno vinto la Targa Tenco 2013 con Maledetto colui che è solo.
Matteo Curallo
Musicista eclettico, polistrumentista e cantante, produttore, autore di musiche e testi. Ha studiato Pianoforte, Musica da camera, Clavicembalo, Canto corale, ed è laureando in Composizione elettronica presso il Conservatorio di Torino. Nel 2001 con il gruppo Modho pubblica l’album Soluzioni, di cui cura le musiche e la produzione artistica. Come arrangiatore ha lavorato all’album Dico a tutti così della cantautrice Roberta Carrieri (finalista al Premio Tenco 2009), e ad Orchidee, disco d’esordio di Elisa Casile (vincitrice di SanremoLab 2008). Parallelamente dal 1999 svolge un’intensa attività in ambito teatrale, componendo colonne sonore di spettacoli rappresentati in Italia e nel mondo (Il deserto dei tartari, Il piccolo principe, La gabbianella e il gatto, Remake con Giulia Lazzarini). Ha inoltre musicato Le 7 solitudini (Gran Premio della Giuria al Festival di Gröningen 2008) e Velvet Bunny (Premio Nuove Sensibilità 2010). Ha collaborato con Luca Morino, Antonella Ruggiero, Giulio Casale e Mauro Ermanno Giovanardi, con il quale ha scritto la canzone “Io confesso”, in gara al Festival di Sanremo 2011.