imagesBattipaglia. Nulla di certo sul futuro dello stabilimento Alcatel di Battipaglia. Ieri, a Roma, riunione presso gli uffici del Ministero dello Sviluppo Economico, da cui è emersa la posizione poco chiara della Sesa spa, azienda con sede legale a Roma e filiali al Nord Italia che dovrebbe assorbire 40 lavoratori attualmente impiegati al Centro Ricerca e Sviluppo di Battipaglia.

La Regione si è impegnata a sostenere la società subentrante con opportuni finanziamenti, ma chiede in cambio precise garanzie occupazionali. La Sesa attualmente non realizza alcun tipo di prodotto, ma svolge un’attività di consulenza nell’ambito di specializzazioni e soluzioni informatiche anche per operatori telefonici, sviluppando piccoli componenti software per altre aziende. Ieri, i delegati della Sesa hanno dichiarato di voler creare un gruppo di ricerca e sviluppo con i 40 nuovi arrivi da Alcatel, con l’intento anche di realizzare qualche prodotto grazie all’aiuto di un nuovo cliente dal Brasile. La Sesa così darebbe lavoro a circa 200 persone, ma molte di queste non sarebbero dipendenti, ma consulenti esterni.

I rappresentati sindacali presenti all’incontro hanno avanzato le loro perplessità di fronte alla cessione di ramo d’azienda alla Sesa, chiedendo un piano dettagliato che dovrebbe essere presentato nel corso di un’altra riunione al Mise fissata per venerdì 25 ottobre.

All’incontro hanno partecipato anche l’assessore regionale al lavoro Severino Nappi e l’assessore provinciale di Salerno Giuseppina Esposito. I dirigenti della multinazionale, alla presenza anche del sottosegretario Claudio De Vincenti, hanno confermato la necessità di procedere a 586 licenziamenti in tutta Italia, in particolare nei siti minori di Battipaglia e Rieti, mentre Vimercate sarebbe toccata solo in parte. Questo porterebbe quasi certamente alla chiusura del Centro Ricerca e Sviluppo di Battipaglia a causa del drastico calo delle vendite dei prodotti dell’Alcatel.

I delegati della Regione Campania e della regione Lazio hanno dato la loro responsabilità per tentare di salvare gli stabilimenti di Battipaglia e Rieti. Intanto dell’ Alcatel si tornerà a discutere il prossimo 30 ottobre al Mise con piano industriale e relativi numeri dettagliati dei licenziamenti per ogni stabilimento.

Alla Btp Tecno, invece, pare si sia trovato un accordo iniziale sulla turnazione dei 130 lavoratori interinali in seno allo stabilimento ex Alcatel. Gli operai che lavoravano erano 15 e ora, in base all’anzianità di lavoro, tutti ritorneranno operativi con un blocco dei recuperi.

Enrica Bovi