È in arrivo la sanatoria per gli aspiranti studenti di medicina, odontoiatria, veterinaria, professioni sanitarie ed architettura esclusi dal bonus maturità. I circa duemila ragazzi che avrebbero potuto superare il test di ammissione alle facoltà a numero chiuso se avessero potuto contare sul punteggio aggiuntivo della maturità, ora dovrebbero rientrare in carreggiata: in base ad una soluzione trovata dai partiti di maggioranza in commissione cultura alla Camera, potranno essere iscritti in sovrannumero nei corsi universitari, anche se l’anno accademico è già iniziato.
Il presidente della commissione Cultura, Giancarlo Galan, dopo aver parlato di “grande risultato”, ha annunciato però in serata, via Facebook, di essersi dimesso da relatore del decreto scuola. “Non posso più accettare che le uniche coperture ai decreti vengano rinvenute con nuove tasse – ha spiegato precisando che non farà saltare l’intesa raggiunta in Commissione – per rispetto ai ragazzi che aspettavano la reintroduzione di un diritto che gli avevano negato per errore”.
“Sarà un lavoro un po’ complicato – ha spiegato Simona Flavia Malpezzi, deputata Pd che ha lavorato tutta la notte al compromesso– perché bisognerà riaprire le graduatorie e assegnare a tutti i ragazzi il voto di maturità, che invece non era stato considerato perché il bonus era stato cancellato dal decreto del ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza. Ma così chi si è visto cambiare le regole in corsa, avrà giustizia».
Una volta aggiornate le graduatorie, i ragazzi che con il punteggio del test più il bonus maturità risulteranno ammessi, potranno scegliere il corso a cui iscriversi in sovrannumero: la scelta dovrà avvenire proprio come è successo per i loro colleghi, ovvero potranno accedere ad una delle tre facoltà indicate in ordine di preferenza nella domanda in base al punteggio ottenuto (i più bravi hanno la prima scelta, gli altri si accontentano della seconda o della terza) e in base ai posti disponibili in ogni ateneo.
Secondo le stime della commissione, si tratterà di circa duemila ragazzi, che potranno scegliere se iscriversi subito, oppure aspettare l’anno prossimo: è il caso ad esempio di studenti che hanno ripiegato su altre facoltà, come biologia, e che potrebbero decidere di sostenere gli esami per farseli poi convalidare a medicina l’anno successivo, ma senza sostenere nuovamente il test di ammissione. C’è però un altro aspetto che l’emendamento al decreto scuola contempla: la possibilità anche per gli studenti che hanno dovuto accontentarsi della seconda scelta di cambiare, se lo vogliono.
E’ necessario sottolineare, comunque, la dichiarazione rilasciata dall’UdU (Unione degli Universitari) da cui emerge un senso di malcontento e di non-condivisione rispetto all’iniziativa approvata.
“Ad essere lesi sono stati sicuramente i ragazzi a cui avevano promesso il bonus, ma anche tutti gli altri che il bonus non avevano e che hanno tarato la loro prova per recuperare punti subendo una decurtazione di punteggio per le domande sbagliate. La verità è che è una prova viziata e che l’emendamento non basta a riparare a tutti i danni fatti; sono migliaia, infatti, gli studenti che consci di non avere il bonus non hanno svolto il test come potevano e dovevano». Ed è per questo l’Udu sta valutando l’opportunità di riaprire le adesioni per il maxiricorso al Tar del Lazio: «L’obiettivo sarà solo uno: la sospensione del numero chiuso per quest’anno accademico».
Insomma, la partita sembra essere ancora aperta.