La Commissione Europea ha adottato una proposta di legge che obbliga gli Stati membri dell’Unione Europea a ridurre l’uso dei sacchetti di plastica leggeri. In Italia, nonostante i divieti, ogni cittadino ne utilizza 181 l’anno, mentre danesi e finlandesi soltanto quattro.
I sacchetti, soprattutto quelli super sottili, il più delle volte vengono gettati dopo un solo utilizzo, ma nell’ambiente resistono anche per centinaia di anni, soprattutto come rifiuti marini che minacciano l’ecosistema di pesci ed uccelli.
La proposta della Commissione europea modifica la direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio introducendo due nuovi elementi: secondo quanto si legge sul sito dell’istituto governativo (http://ec.europa.eu/environment/waste/packaging/legis.htm#plastic_bags), da un alto, gli Stati membri sono obbligati ad adottare misure che riducano il consumo delle buste in plastica più sottili e quindi più a rischio ‘usa e getta; dall’altro, lascia scegliere agli Stati il tipo di misure per raggiungere il risultato. Queste misure possono consistere in strumenti economici, come imposte e prelievi, obiettivi nazionali di riduzione o restrizioni alla commercializzazione, sempre nel rispetto delle norme in materia di mercato interno contenute nel trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
L’Italia aveva già intrapreso questa direzione nel 2006 quando vietò l’uso delle buste monouso non biodegradabili e compostabili, entrato in vigore il primo gennaio 2011. Ma questa scelta era costata all’Italia l’apertura di una procedura di infrazione da parte della Commissione europea, secondo cui il divieto non rispettava le norme in materia di libera circolazione delle merci, procedimento che potrebbe essere interrotto proprio dalla nuova proposta.
Nonostante il divieto il nostro Paese è tra quelli che inquinano più della media. Nel 2010 si stima siano stati in tutto 98,6 miliardi i sacchetti di plastica immessi sul mercato dell’Unione europea, sia monouso che multiuso, con una media di 198 buste impiegate ogni anno a testa.