Salerno. Gli ultimi dati ISTAT ci confermano che in questo generale e diffuso momento di crisi economica e di valori sociali c’è un settore che sta scongiurando il pessimismo dilagante a favore di un’ottimistica inversione di tendenza che vede, nel ritorno ai valori sani dell’agricoltura, una delle vere poche possibilità di fare impresa in questo momento storico.
Infatti, la conta delle nuove imprese agricole condotte da giovani imprenditori aumenta ogni giorno ed è un fenomeno sociale ed economico particolarmente interessante e da tenere monitorato.
Salerno, da parte sua, non è da meno a tale avvenimento ed il segnale del grande interesse che l’agricoltura sta esercitando sui giovani sta nel successo che sta riscuotendo l’iniziativa di Confagricoltura Salerno che, insieme con la sua associazione giovani, l’ANGA e con la Camera di Commercio di Salerno ha progettato una serie di incontri per una preparazione di base alla gestione di una impresa agricola.
Si tratta di corsi gratuiti, nei quali, per quattro settimane consecutive, cinquanta giovani imprenditori agricoli della provincia verranno coinvolti nello studio delle materie principali ed utili per la gestione di una moderna impresa agricola. Il fisco, la contabilità, i finanziamenti e le pratiche ambientali. Tutti temi di rilevanza fondamentale e che costituiscono il nucleo principale delle argomentazioni da chiarire per intraprendere un’attività conveniente ed il più possibile redditizia.
Sottolinea Rosario Rago, presidente di Confagricoltura Salerno: “ Se è vero che le assunzioni nel settore primario sono aumentate, anche nella nostra provincia, dello 0,7% nel 2013, dopo la crescita del 3,6% registrata tra 2011 e 2012, sale anche il numero delle nuove aziende, quelle condotte da giovani agricoltori e questo in netta contro-tendenza rispetto alla situazione economica generale è da interpretare come un segnale positivo”.
Dello stesso parere anche il presidente provinciale dell’associazione giovani di Confagricoltura, Alberto Fortunato che ribadisce: “Il settore appare in espansione anche in ottica futura, se guardiamo a studenti di università e scuole superiori. Negli atenei c’è un forte ritorno alle materie agrarie, con incrementi delle iscrizioni che toccano anche il 30%. Insomma, in anni di crisi, che hanno imposto la ricerca di strade professionali diverse rispetto a quelle più percorse negli ultimi decenni, oggi la terra sembra attrarre più di qualunque altro settore. Ma, se per alcuni l’agricoltura è un rifugio, perché, reduci da delusioni lavorative, scelgono di riprendere in mano l’azienda di famiglia, altri invece partono con un approccio diverso, consapevoli che oggi la multifunzionalità, le piattaforme informatiche e la modernizzazione spinta dell’attività consentono di proiettarsi a pieno titolo sui mercati internazionali al pari di tutti gli altri settori economici.”
I giovani si rendono conto che il business futuro per tutti i Paesi ruoterà attorno al cibo e per questo ci investono, tornando al settore che impiegava molti dei loro nonni, per affrontarlo con la mentalità, il piglio e le tecnologie di oggi e domani.