Ravello tra passato, presente e futuro. Ovvero il rientro dei reperti asportati prima della vendita di Villa Rufolo all’Ept, la riqualificazione del monumento simbolo della Città della Musica, la programmazione, i numeri e la forza del brand Ravello Festival. Tre focus al centro dell’incontro che i vertici della Fondazione Ravello hanno organizzato per fare il punto della situazione sulle attività, la programmazione e le prospettive dell’intero “Progetto Ravello”.
“Si parla di buona salute della fondazione, del festival e della costiera” – ha detto il presidente Renato Brunetta aprendo i lavori nell’auditorium di Villa Rufolo – “Intendiamo proiettare lo sguardo al futuro partendo da questa piccola, grande storia ravellese, che è metafora dell’Italia, forziere trafugato da parte di tutto il mondo e che con grande fatica, dal dopoguerra, cerca di recuperare le sue ricchezze. Almeno quelle esportate illecitamente”.
Il riferimento è al rientro a Ravello dei reperti messi all’asta a Parigi dagli eredi di madame Tallon, ultima proprietaria privata del complesso monumentale. “Una piccola grande storia ma con grande significato simbolico” ha detto il presidente prima di dare la parola al Direttore di Villa Rufolo, Secondo Amalfitano che ha snocciolato i primi numeri della giornata, quelli della biglietteria della villa: “Numeri straordinari che danno ragione al nostro modello di gestione. Ben 206.455 le presenze, con un incremento del 6% su quelle del 2012 per un incasso di circa 920.000 euro”.
Ai numeri sul passato ha fatto da contraltare il progetto di ristrutturazione della Torre maggiore e di altri ambienti del complesso, progetto frutto della collaborazione con l’università Suor Orsola Benincasa di Napoli. “Quello che abbiamo fatto è un miracolo. In pochi mesi siamo passati dall’idea alla realizzazione.” – ha detto Giovanni Coppola, ordinario dell’università partenopea nel presentare il rendering del museo verticale che da qui a qualche mese prenderà forma e renderà di nuovo fruibile gli spazi della torre.
Da Villa Rufolo al Festival. A tracciare il bilancio dell’edizione 2013 è stato il direttore generale “Il Ravello Festival – ha detto con soddisfazione, Stefano Valanzuolo – si è chiuso confermando il trend positivo che ha caratterizzato le ultime edizioni. Il fatto è ancora più gratificante alla luce delle generali difficoltà economiche di cui ha sofferto il Paese e che hanno riguardato, inevitabilmente, anche i comparti turismo e cultura”. Nell’edizione 2013 infatti, è aumentato il numero totale delle presenze paganti e complessive (14.600 biglietti emessi contro i 14.000 dello scorso anno) oltre 2.500 gli spettatori che hanno affollato gli incontri gratuiti, mentre sono quasi 80.000 i visitatori delle mostre allestite in Villa Rufolo e in Auditorium Niemeyer. Sono numeri da record che pongono il Ravello Festival ai vertici internazionali del settore e che fanno ben sperare per l’edizione 2014 che verrà presentata con netto anticipo.
“Degno di nota – ha aggiunto Secondo Amalfitano, nelle vesti di Segretario Generale – è il fatto che, l’incasso complessivo del Festival ha coperto il 27% del budget dell’intera manifestazione, consolidando un meccanismo virtuoso di autofinanziamento”.
La mattinata si è conclusa con la firma della consegna dei lavori alla ditta aggiudicataria e il primo colpo di piccone che ha idealmente aperto il cantiere. Nel primo pomeriggio l’incontro tra i vertici della Fondazione e i sindaci della Costa D’Amalfi per “proseguire il discorso iniziato ad agosto quando è arrivato l’ok dalla Regione Campania per i fondi finiti al centro di una stucchevole polemica. Allora abbiamo fatto un primo ragionamento sulla progettazione attraverso l’impiego di quelle risorse e con i sindaci lo proseguiremo” ha chiosato il presidente Brunetta.
La grande partecipazione di operatori economici e cittadini ai lavori è stata sottolineata dal sindaco, Paolo Vuilleumier che nel suo intervento ha auspicato “Speriamo che la mia amministrazione possa posare nei prossimi anni molte prime pietre per migliorare ancora di più la nostra proverbiale accoglienza. Spero inoltre che l’accordo per la gestione dell’auditorium Oscar Niemeyer veda presto il suo completamento e che la sinergia con tutti i comuni per estendere l’attività della fondazione sia presto realtà”.
Foto Pino Izzo
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