Le donne italiane lavorano ogni giorno 326 minuti più degli uomini. È quanto si legge nel rapporto dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo (OCSE) ‘How’s life 2013’. La media europea è, invece, di 131 minuti. Quella degli uomini italiani si ferma a 103 minuti.
Nell’indagine si legge, poi, che le italiane dedicano 36 ore la settimana ai lavori domestici, mentre gli uomini non vanno oltre le 14 ore. Sono 22 ore di differenza ed è il divario maggiore tra tutti i Paesi industrializzati. Anche facendo la media tra lavoro dentro e fuori casa, le donne impiegano in media 11 ore in più degli uomini, proprio a causa del lavoro domestico che si sobbarcano. Cosa che non accade negli altri Paesi europei: in Danimarca, ad esempio, la differenza per i lavori domestici non va oltre le 3 ore settimanali, mentre in Cina le donne dedicano ogni settimana al lavoro domestico 8 ore più dei papà.
La relazione dell’OCSE evidenzia anche che il tasso di impiego delle italiane è del 47% rispetto al 60% della media europea e contro il 67% degli uomini italiani. Anche i salari sono in discesa (-12%). In 22 dei 28 Paesi considerati dall’indagine le donne lavorano di più: tra i Paesi meno virtuosi, subito dietro all’Italia si collocano Giappone, India, Spagna, Nuova Zelanda, Turchia e Canada, Corea e Francia.
Quanto a soddisfazione dalla vita, le donne italiane non arrivano alla sufficienza: si fermano al 5,8 contro il 6 degli uomini e al 6,7 della media europea. Come scrive l’OCSE, “il doppio fardello delle donne può dare origine a riduzione del tempo a propria disposizione e stress, con effetti negativi sulla qualità della vita e sulla salute”. Mentre nella maggior parte dei Paesi Ocse il ‘gender gap’ è diminuito, nella Penisola è aumentato. Anche in Parlamento, rispetto ai dati europei, le donne sono in minoranza. Purtroppo nulla di nuovo.