L’ultima analisi dell’Istat e dell’Inps sui trattamenti pensionistici e sui loro beneficiari, effettuata sul territorio nazionale, evidenzia che, nel 2011, il valore minimo della spesa pensionistica per abitante è stato quello della Campania, pari a 3.211 euro, mentre il valore massimo è stato raggiunto in Liguria con sei mila euro. Il dato campano è dovuto, secondo la ricerca, anche alla diversa struttura per età della popolazione.
Su un totale di 1.826.576 pensioni per 1.283.508 pensionati, nel 2011, in Campania sono stati spesi complessivamente 18 milioni e 512.351 euro.
La spesa pensionistica totale è stata in Italia di 265.976 milioni di euro, in aumento del 2,9% rispetto al 2010. Sono i cittadini del Lazio a percepire il reddito pensionistico mediamente più elevato, di 18.885 euro, mentre quelli della Basilicata quello più basso, di 13.486 euro.
Tali incidenze mutano sensibilmente nelle diverse ripartizioni geografiche. Al Nord-ovest le pensioni di vecchiaia arrivano a rappresentare il 59,8% del totale (3,9 milioni di trattamenti) e assorbono il 76,6% della spesa pensionistica della ripartizione (61,3 miliardi di euro). Nelle regioni del Sud e nelle Isole questo tipo di pensioni sono rispettivamente il 41,6% ed il 39,6% del totale ripartizionale e assorbono il 63,7% e il 62,6% della spesa sostenuta.
Situazione inversa per le pensioni di invalidità la cui incidenza, nelle regioni del Sud (9,1%) e delle Isole (8,7%), è più che doppia rispetto a quella registrata nel Nord-est (4,3%) e nel Nord-ovest (3,7%).
Un andamento simile si registra per le pensioni assistenziali: nelle Isole sono il 27,4% dei trattamenti complessivamente erogati, nelle regioni del Sud il 25,7%, mentre nel Nord-est il 13,4% e nel Nord-ovest il 12,9%. Più specificamente, le pensioni sociali presentano nelle Isole una frequenza percentuale del 6,7%, pari a 3 volte quella registrata al Nord-est (1,8%) ed al Nord-ovest (2%).