Sala Consilina. Finalmente buone notizie per la soppressione del Tribunale di Sala Consilina. Si riaccende l’entusiasmo per continuare la lotta contro la scellerata decisione del Governo di accorparlo lo scorso 13 settembre a quello di Lagonegro in Basilicata. Dopo mille iniziative di rivolta e altrettante manifestazioni di protesta, la chiave di svolta potrebbe essere rappresentata dal referendum abrogativo promosso dalle Regioni che ha superato lo scoglio della Cassazione. Ora dovrà passare l’esame di legittimità della Consulta.
Il referendum sui tribunali minori è “ammissibile” per la Cassazione. La corte presieduta dal giudice Corrado Carnevale ha deliberato il via libera al quesito chiesto da nove Consigli regionali, Abruzzo, Puglia, Calabria, Basilicata, Friuli, Piemonte, Liguria, Campania e Marche. Il referendum mira a “cancellare” la riforma della geografia giudiziaria, che “ha tagliato mille uffici in tutta Italia”, ha sottolineato il presidente del comitato pro-referendum sulla geografia giudiziaria, Fabiana Contestabile, sottolineando che la pronuncia della Cassazione è una “prima vittoria dei referendari”, e “ora contiamo in un giudizio positivo della Corte Costituzionale che restituisca la possibilità al popolo di esprimersi su una legge ingiusta e inopportuna”.
“Il passo in avanti della richiesta referendaria segna un punto a favore dei territori penalizzati da una classe politica poco attenta ai reali interessi delle popolazioni.- Dicono i componenti del comitato pro tribunale di Sala Consilina – “Ora più che mai occorre allargare il campo d’azione del comitato pro referendum in tutta Italia per rafforzare la battaglia in difesa dei presidi giudiziari”. Il referendum in difesa dei 31 tribunali e 220 sedi distaccate, il primo nella storia repubblicana proposto attraverso l’iniziativa delle Regioni, ha mosso infatti primi passi” . Ora la parola passa alla Corte Costituzionale per la verifica sulla legittimità del quesito referendario, la cui sentenza è attesa entro il 10 febbraio.
“Sono molto soddisfatto- ha affermato Pica– per l’accoglimento del Referendum. Mi auguro, a questo punto, che la Corte Costituzionale confermi il provvedimento della Cassazione e che sia consentito ai cittadini di esprimersi sulla riforma che ha di fatto penalizzato diversi territori della Regione Campania. Spero- conclude Pica– che i partiti , dopo l’ulteriore vaglio della Consulta, facciano finalmente la loro parte sostenendo con forza il referendum chiesto da ben nove consigli regionali”.