Piana del Sele. Poiché l’ attuale situazione del settore sanitario richiede assunzioni di responsabilità, i Sindacati hanno ritenuto necessario, per un confronto propositivo sulla problematica, inoltrare una proposta di riorganizzazione dei servizi al manager Squillante, a tutela del diritto costituzionale del cittadino alla salute evitando pericolose disattivazioni e dismissioni delle strutture operanti sul nostro territorio, consapevoli della necessità di valorizzarle a garanzia dei LEA e della qualità assistenziale.
Tale principio, pertanto, richiede obbligatoriamente il mantenimento di strutture sanitarie anche in aree remote con bassa densità di popolazione che opportunamente riconvertite rispondano ai bisogni prioritari di quei territori e nel contempo si evitano duplicazioni con conseguente aumento dei costi.
Le Organizzazioni Sindacali, alla luce delle risultanze dei vari confronti avuti sulla materia, intendono avviare un percorso condiviso che coniughi il mantenimento dei LEA con una ipotesi di compatibilità economica ancorata ai tetti di spesa imposti dalla Regione.
La salvaguardia dei LEA e delle attività relative all’emergenza-urgenza, rispettando i tetti di spesa, impone scelte strategiche mirate in rapporto alle esigenze territoriali : l’integrazione funzionale dei quattro presidi ospedalieri (Battipaglia, Eboli, Oliveto Citra e Roccadaspide), ricadenti nel comprensorio della “Valle del SELE” è parte determinante di tale strategia.
“Abbiamo sempre sostenuto – afferma Pietro Antonacchio Segretario Generale della CISL FP – che l’ospedale unico della Valle del Sele poteva diventare una realtà del nostro territorio poiché in una dipartimentalizzazione funzionale esso era già realizzabile nel concreto. Congiuntamente al Nursing Up abbiamo deciso di partecipare a tale complessa progettualità attraverso una proposta che valorizzando le eccellenze evitasse duplicazioni e paventate chiusure di strutture sanitarie, le quali di contro devono essere riconvertite e specializzate in funzioni di vitale importanza per i cittadini del territorio salernitano. Il nostro senso di responsabilità ci impone di avere un progetto e lo abbiamo sottoposto all’attenzione del manager Squillante, chiedendo un confronto. Potevamo di contro aspettare, come fanno la maggior parte di quanti, ancora invasati da demagogia e populismo, preferiscono passare il loro tempo a fare dello sport dialettico basato su critica avulsa dal contesto in una società che sta cambiando e che richiede massima partecipazione affinché si arresti la deriva che la crisi attuale sta determinando. Il nostro è un ulteriore tentativo di salvaguardare la professionalità degli operatori sanitari che con dedizione e spirito di sacrificio quotidianamente cercano di ribadire diritti sacrosanti sanciti dalla costituzione, tra cui quello alla salute rappresenta uno dei fondamentali se non addirittura il primo.”
“E’ un lavoro che non lascia adito a dubbi – incalza Citarella Alfonso Segretario Aziendale della CISL Medici per l’ASL di Salerno – elaborato attraverso un capillare confronto all’interno delle strutture interessate per evitare un loro potenziale declassamento indiscriminato, se non addirittura una dismissione nel chiaro intento di valorizzare le professionalità operanti nei presidi interessati. La proposta tende a garantire il mantenimento della qualità assistenziale delle prestazioni nel suo complesso. Il manager aveva invitato a produrre proposte e noi lo abbiamo fatto. Certamente non potrà dire che le forze sociali si sono tirate indietro dall’esprimere idee sulla riorganizzazione della rete ospedaliera lasciandogli carta bianca. Su tali aspetti siamo pronti a confrontarci con la dirigenza dell’ASL e con tutti gli attori interessati, nella consapevolezza che percorsi condivisi saranno anche più comprensibili ai cittadini salernitani e ai loro rappresentanti politici.”