Salerno. Panem et circenses, è il vangelo secondo De Luca. Il primo cittadino sembra aver fatto proprio l’antico adagio latino secondo cui il miglior modo per governare è quello di elargire denaro e divertimenti ai propri governati. Peccato però che nulla di ciò che il sindaco dona provenga dall’accorta amministrazione delle casse comunali.
Dopo l’apertura al pubblico della metropolitana, finanziata da Palazzo di Città fino al 31 dicembre, dal 1 gennaio la competenza passerà a Trenitalia con tutte le incognite del caso, è la volta dei “Mercatini di Natale”.
L’iniziativa che partirà il 27 novembre durerà fino al 6 gennaio farà arrivare in città 116 stand che tappezzeranno di rosso tutto il lungomare; l’evento che si affiancherà a “Luci d’Artista”, come spiegano dal Comune si inquadra nell’ambito degli “interventi per il sostegno ed il rilancio delle attività economiche”.
Peccato però che dietro tanto luccichio si celi il solito trucco: far passare per sostegno economico ciò che in realtà aiuto non è.
Se da un lato “Luci d’Artista” è costato oltre 1 milione e mezzo di euro finanziato in parte da privati ed associazioni, il costo della nuova iniziativa non sarà da meno.
Tremila euro per uno stand “base”, è questo il prezzo che dovrà sborsare chiunque voglia prendere in fitto una delle tante tendostrutture che verranno allestite sul lungomare dall’associazione Onlus “Buongiorno Italia”. Interpellata dal “Corriere di Salerno” dopo l’arrivo in redazione di numerose mail di protesta da parte di artigiani indignati, la società senza scopo di lucro, tra i finanziatori di Luci ‘Artista con 300 mila euro, fa sapere che “La cifra del fitto serve semplicemente a coprire i costi”
Come spiega il responsabile delle attività promozionali Massimiliano Corsino: “I prezzi così elevati dipendono dalla mancanza di finanziamento da parte del Comune. Dal servizio di guardianìa fino a quello energetico è tutto a nostro carico”
Per Corsino le ragioni degli artigiani sono valide ma “Buongiono Italia” non può nulla contro le inefficienze della politica.
“Mi rendo conto delle tariffe elevate ma una politica più accorta in materia potrebbe ridurre di molto le spese e garantire un miglior servizio”
Corsino racconta la sua esperienza all’estero.
“Questa estate sono stato a Cannes anche lì c’era una manifestazione in cui era possibile esporre prodotti all’interno di gazebo. La celeberrima croisette fu divisa in due; da un lato gli artigiani locali opportunamente selezionati dal comune con criteri rigidissimi; dall’altro tutti gli altri”
La differenza oltre alle caratteristiche del prodotto la faceva il prezzo di occupazione del suolo comunale.
“Gli artigiani pagavano 8 euro al dì; noi 150. Questa differenziazione quanto mai opportuna ha permesso di non gravare più di tanto sulle casse comunali e di valorizzare l’artigianato locale”.
Una politica che evidentemente a Salerno non è ancora possibile.
“Personalemente – conclude Corsino – mi occupo di altro, non di politica; certo se avessimo potuto abbassare i prezzi l’evento sarebbe riuscito senz’altro meglio”.
Di tutt’altro avviso il leader di “Casartigiani” Mario Andresano che si dichiara a favore dell’iniziativa senza se e senza ma.
“E’ giunta l’ora di finirla con la logica assistenzialista – gli artigiani sottolinea – devono imparare a camminare con le proprie gambe” Nessun problema riguardo il fitto elevato dei gazebo. “Se questi sono i prezzi di mercato ben vengano, sarà un’occasione per confrontarci con realtà diverse dalla nostra”.
Sullo sfondo un De Luca sempre più sfavillante si crogiola nell’affetto dei suoi cittadini. Chissà quanto consapevoli del fatto che in fondo il loro sindaco altro non fa che organizzare eventi pagati con soldi altrui. Quelli di una città che si illude essere ricca salvo poi scoprirsi tremendamente povera.
Raffaele de Chiara
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