Tribunale Sala Consilina (3)Sala Consilina. Si riaccendono le speranze per il presidio salese; la Cancellieri si è detta disposta a rivedere il decreto di soppressione.

Dopo il dossier di criticità  presentato dal Comitato Pro Tribubale e dall’Ordine degli avvocati e dopo la probabile autorizzazione del referendum abrogativo indetto dalle Regioni, la posizione del Palazzo di Giustizia di Sala Consilina, accorpato a quello di Lagonegro lo scorso 13 settembre, potrebbe essere  rivista e rivalutata.

Questo è quanto emerge da fonti vicino al Ministero di Via Arenula.

La Cancellieri passata la bufera Ligresti e con la fiducia appesa al collo, sarebbe disposta insieme al suo staff a convocare un tavolo tecnico per valutare la situazione di alcuni presidi soppressi che, a fronte di notevoli e preoccupanti criticità, espresse a più voci e documentate con centinaia di pagine avrebbero convinto il Ministro a rimodellare in parte il decreto della  la Geografia Giudiziaria entrato in vigore due mesi fa. La decisione è venuta all’indomani dell’incontro tra i rappresentanti della Puglia con a capo il Presidente del consiglio regionale Onofrio Introna e, i funzionari del Ministero della Giustizia.

Un lungo colloquio che è servito carte alla mano, a far comprendere le reali necessità della popolazione che, in alcuni casi è impossibilitata ad usufruire di un diritto fondamentale come quello della giustizia. Le condizioni di disagio espresse dai rappresentanti pugliesi, in linea di massima  corrispondono a quelle  da sempre denunciate anche nel Comprensorio Dianese, ritardi nei processi, disagi per i cittadini, strutture precarie, destabilizzazione e aumento della criminalità nelle zone rimaste orfane della Procura ecc. Una situazione imbarazzante specialmente nel Vallo di Diano aggravata anche da altre carenze espressamente denunciate qualche giorno fa in un dossier stilato dal Comitato Pro Tribunale, in cui oltre a quelle prima descritte, vengono messe in evidenza carenze soprattutto inerenti alla sicurezza delle strutture che, a quanto pare mettono in serio pericolo l’incolumità delle persone che quotidianamente si recano al Palazzo di Giustizia di Lagonegro.

Nel documento si mettono in evidenza i punti neri di questo scempio, “ poco spazio ridotto ai minimi termini, incertezza diffusa su tutto e tutti, locazione dell’archivio ancora da definire, insicurezza per le persone dettata da una non ottemperanza alle norme antisismiche e, lontana mille miglia dalle nuove leggi in materia di sicurezza sugli immobili. Un Palazzo insufficiente e carente, costretto a reggere a una mole di lavoro ben al di sopra delle sue caratteristiche tecniche che, in teoria dovrebbe sopportare un aumento di personale di gran lunga superiore rispetto ai canoni strutturali.

I Magistrati sono passati da 7 a 19, gli avvocati da circa 400 a più di mille, i dipendenti amministrativi da 22 a 66, e gli utenti sono praticamente raddoppiati. Una situazione di disagio che pare essere stata presa in considerazione dal Ministero di via Arenula . Un tavolo tecnico dunque, si discuterà dei casi più eclatanti provocati dalla nuova Geografia Giudiziaria e, tra i tanti spicca anche il nome del Tribunale di Lagonegro.

Antonio Citera