Con una sentenza del 18 novembre la Cassazione ha stabilito che il contribuente, che riceve un avviso di accertamento ritenuto illegittimo, può chiedere i danni all’Agenzia delle Entrate.
Le cartelle esattoriali devono rispettare i criteri di massima trasparenza. Il cittadino che riceve un avviso di pagamento deve poter avere tutte le informazioni giuste e chiare per poter contestare il provvedimento. Se non si verificasse questa condizione la cartella diventerebbe nulla per carenza di motivazioni.
Chiarezza è necessaria non solo nelle motivazioni, ma anche nelle cifre. La cartella, infatti, dovrà contenere i numeri precisi relativi alle modalità di calcolo degli interessi e delle sanzioni.
Un’altra novità riguarda anche gli avvisi bonari che, secondo la Cassazione, possono essere impugnati se si manifestano come una pretesa tributaria.