Eboli. Un piano straordinario del commercio che preveda una politica fiscale di incentivi per le attività del terziario. E’ quanto chiedono in una mozione i consiglieri comunali Salvatore Marisei, Carmine Campagna ed Antonio Petrone finalizzata a fronteggiare la grave crisi che ha colpito il settore.
Secondo i consiglieri l’apertura di due centri commerciali nella zona ha determinato la chiusura di alcuni esercizi, dapprima in via Pio XII, Nobile e traverse limitrofe, e poi anche nel centro cittadino sul viale Amendola, Ripa e Matteotti.
L’accusa per i riformisti è da attribuire all’Amministrazione comunale che avrebbe assecondato le dinamiche di svuotamento delle vie cittadine, non investendo nei servizi, nella riqualificazione, nell’ampliamento degli spazi verdi, dei centri di aggregazione, non avviando i mercati rionali e non riuscendo a promuovere un cartellone di eventi estivi in grado di fare concorrenza alle iniziative culturali svoltesi proprio nei centri commerciali con il patrocinio del comune.
A questa situazione i consiglieri aggiungono la denuncia del fenomeno che vede sempre più il proliferare di negozi cinesi in pieno centro.
Per i riformisti è tempo di intervenire “avviando con urgenza una fase di concertazione, della durata di 15 giorni, con operatori del commercio, associazioni di categoria, forze politiche e associazioni cittadine, per approntare un piano straordinario di rilancio del commercio, con una politica fiscale di incentivo per i commercianti”.
Ma non è tutto. La soluzione starebbe anche nella “razionalizzazione del sistema di manifestazioni culturali e nel controllare e reprimere la pratica delle locazioni abusive a cittadini extracomunitari di immobili fatiscenti per sostituirla con un sistema di piccola ospitalità (b&b)”.
Il sindaco Martino Melchionda, raggiunto al telefono dal Corriere di Salerno dice: “Non ho letto ancora la mozione dei consiglieri e non sono in grado di replicare”.
Enrica Bovi