Tribunale Sala Consilina (3)Sala Consilina. Le Commissioni Giustizia hanno ridisegnato la geografia della riforma giudiziaria entrata in vigore il 13 settembre scorso. Il Governo però fa orecchio da mercante. Qualcuno dice che: “Aumentano le speranze di salvezza per il Tribunale di Sala Consilina accorpato a Lagonegro dal decreto di revisione della geografia giudiziaria voluto dal Governo per esaudire i criteri di spending review. La Commissione Giustizia al Senato infatti, ha inserito anche il presidio di Sala Consilina tra i tribunali da salvare. E’ solo un primo passo, quindi nulla è ancora certo, ma l’entusiasmo tra gli addetti ai lavori nel Vallo di Diano è alle stelle. Un fulmine a ciel sereno che potrebbe consolidare e rendere ‘giustizia’ alla scellerata decisione del Governo”.

Il condizionale è d’obbligo però, da via Arenula infatti,  nessun commento sullo specifico, pare quasi che si voglia sorvolare e rendere vago l’argomento. Il Ministro Cancellieri, da sempre contrario a ogni aggiustamento del Decreto taglia tribunali, secondo i bene informati, non terrà conto di questa nuova ricostruzione fatta dalle Commissioni per cui, come già successo in altre occasioni ( la mancata concessione della proroga di un anno), andrà dritto per la sua strada mantenendo intatte le scelte fatte.

Si apre dunque un nuovo capitolo di luce riflessa che, potrebbe arrecare l’ennesima bastonata all’animo già provato dei cittadini che, percepiscono la nuova “super notizia” come l’ennesima sceneggiata politica. A farsi portavoce e promotore del “ miracolo” è il senatore Nitto Palma, lo stesso che, all’epoca, nella fase iniziale, quindi nella stesura  del decreto di revisione della geografia giudiziaria nel settembre 2011, ricopriva la carica di Ministro della Giustizia in quel Governo Berlusconi che di lì a poco dovette cedere il passo al “tecnico Monti”. In quel frangente, Sala Consilina era già inserita nel libro nero, ma Nitto Palma, nonostante i continui e incessanti appelli, fece sempre finta di non sentire. Oggi lo ritroviamo in veste di salvatore della Patria, la stessa che egli stesso ha denigrato.

Antonio Citera