Salerno. Delusione e tanta rabbia per i numerosi rappresentanti del Vallo di Diano presenti questa mattina a Salerno per assistere alla prima udienza del Processo Chernobyl che, dovrebbe far luce su un traffico di rifiuti tossici sversati anche in alcuni terreni del Vallo di Diano.
Imputate ci sono 39 persone accusate di disastro ambientale e gestione di rifiuti inquinanti. Oggi tutto sembrava pronto, ma un cavillo burocratico ha improvvisamente gettato un velo di sconforto, “un difetto di notifica” che, ha fatto slittare l’udienza al 30 gennaio 2014. Un chiaro segnale di affossamento del processo che, evidentemente “non s’a da fare”. Il rischio è la prescrizione che, potrebbe avvenire tra un anno, tesi confermata anche se non esplicitamente dallo stesso Giudice presente in aula che, ha definito il processo come “ morente”.
Antonio Citera