Scafati. A seguito della chiusura del P.O. di Scafati, il Comune ha presentato ricorso al T.A.R. contro la Regione Campania e l’Asl Salerno, con il quale è stato impugnato il silenzio di tali enti sull’atto di diffida redatto dall’avvocato consigliere Brigida Marra, composto da ben 14 pagine nelle quali veniva evidenziata l’inevitabile minaccia della pubblica incolumità dei cittadini.
A tal riguardo lo stesso consigliere ha dichiarato: “All’udienza tenutasi il giorno 18 dicembre, l’Asl ha rappresentato l’intervenuta adozione di atti volti all’attuazione del piano per la riorganizzazione della rete per l’emergenza-urgenza Asl, che individua il P.O. di Scafati come Punto di primo intervento. Preso atto di ciò, su richiesta dell’avv. dell’Ente e alla presenza del difensore della Regione Campania è stato disposto il rinvio dell’udienza al 13 febbraio 2014, ai fini dell’auspicabile definizione del procedimento di definitiva individuazione e attuazione del previsto punto di primo intervento a Scafati. In mancanza di tale definizione entro tale data, auspichiamo l’adozione da parte del Tar di una decisione che ordini a provvedere in tal senso nei confronti dei suddetti enti. Il mio lavoro rispetto alla necessità di riavere ciò che a Scafati è stato tolto, continua in silenzio, partecipando a tutto ciò che riguarda il nostro ospedale, da ultimo all’udienza tenutasi mercoledì 18 dicembre, nell’esclusivo interesse della mia città”.
Sulla stessa linea il Sindaco di Scafati Pasquale Aliberti: “Il rinvio a febbraio, è un segnale positivo che rappresenta un passo in avanti nella vicenda ospedaliera. Un lavoro silenzioso che sta producendo risultati concreti. La nostra battaglia, però, non finisce qui e si sposta sul livello commissariale, al quale chiederemo garanzie per il re-inserimento del M.Scarlato nella rete dell’emergenza. Lavoreremo, inoltre, per un ospedale più produttivo, in grado di ridimensionare il fenomeno della mobilità passiva, ovvero la migrazione dei pazienti che, per trovare risposta ai propri bisogni di salute, decidono di spostarsi dalla città in cui risiedono. Tale fenomeno è anche una delle principali cause del disavanzo determinato dalla gestione allegra del passato in materia di sanità. Auspichiamo, pertanto, che l’Asl, entro febbraio prossimo, apra il Punto di primo intervento, così come avvenuto per il Polo di Broncopneumologia”.