Contro ogni previsione e rispetto allo scorso anno, la qualità della vita nel 2013 è migliorata in molte aree del Paese: a certificarlo è la 15esima edizione de “L’indagine sulla qualità della vita nelle Province italiane“, presentata da Italia Oggi Sette e curata dal dipartimento di Scienze Sociali e Economiche dell’Università La Sapienza di Roma, secondo la quale nell’anno che sta per chiudersi 59 province su 110 hanno fatto registrate standard di vita buona ed accettabile.
La fotografia scattata dai ricercatori dell’ateneo romano – che hanno monitorato 9 dimensioni particolari: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita – mostra in sostanza un’Italia a due velocità: nonostante il marcato miglioramento delle regioni del Centro, si è registrato un ulteriore arretramento del Sud e delle Isole. Dopo la capolista Trento vi sono infatti Bolzano, Aosta, Cuneo, Belluno, Siena, Parma, Pordenone, Verona e Treviso mentre l’ultimo posto della graduatoria è occupato da Crotone, preceduta da Enna, Vibo Valentia, Carbonia-Iglesias, Trapani, Napoli, Catania, Medio Campidano, Cosenza e Foggia.
In particolare, è la frontiera del benessere a dividere nettamente il Nord dal Centro Sud tracciando un’immaginaria linea rossa che corre lungo la dorsale dell’Appennino tosco-emiliano: tra i grandi centri urbani, infatti, la palma per il tenore di vita se l’aggiudica Milano, seguita da Monza e dalla Brianza e Varese, disponendo così un podio tutto lombardo; ultima invece Avellino, preceduta da Salerno, Reggio Calabria, Messina, Caserta, Cosenza Trapani, Vibo Valentia, Catania e Enna.
Non si fanno attendere le dichiarazioni in merito del Presidente della Provincia di Salerno Antonio Iannone: “Diamo i numeri esatti delle classifiche sulla qualità della vita nelle province pubblicate da Italia Oggi sulla base di uno studio condotto dalla facoltà di Economia dell’Università “La Sapienza” di Roma. Nella classifica generale la provincia di Salerno si attesta all’88esimo posto su 110”
“Nelle nove classifiche che poi compongono la valutazione assoluta”- spiega -“segniamo rispettivamente: 98esimo posto per affari e lavoro; 5° posto per disagio sociale; 72esimo posto per rischio criminalità; 25esimo posto per crescita popolazione; 59esimo posto per il sistema salute; 91esimo posto per i servizi finanziari; 70esimo posto per il turismo e tempo libero (che è un nuovo aggregato introdotto quest’anno); 109esimi per tenore di vita, 20esimi per la qualità dell’ambiente”.
“La classifica evidenzia che tutte le realtà dell’Italia insulare e meridionale sono in coda alla classifica e, in questa chiave, la nostra provincia è tra quelle meglio piazzate, anche se si considera il dato delle campane (siamo secondi solo alla piccola Benevento, proprio come lo scorso anno). Si evince, dunque”- sottolinea Iannone -“un quadro che attesta la provincia di Salerno tra le migliori del Meridione, pur dovendo registrare con amarezza che l’Italia presenta due realtà sociali ed economiche profondamente diverse: quella del Centro-Nord e quella del Sud insulare. Le politiche criminali degli ultimi Governi Monti e Letta, inoltre, hanno aumentato questo divario non offrendo neanche agli Enti locali virtuosi del Sud la possibilità di invertire le ataviche negative tendenze. Anche per la nostra provincia gli indicatori più critici sono rappresentati da quelli fortemente influenzati dall’economia (Tenore di vita, Disagio sociale, Affari e Lavoro, Servizi finanziari e scolastici), mentre riportiamo discreti risultati in quegli ambiti che valorizzano le tendenze sociali, culturali e identitarie del nostro territorio (Rischio criminalità, Turismo e tempo libero, Sistema salute e popolazione intesa come crescita demografica)”.
“Un eccellente miglioramento, invece – conclude il presidente Iannone – riguarda la qualità dell’ambiente dal 69esimo posto del 2012 al 20esimo posto di quest’anno”.