Salerno. “La bagarre che si è scatenata attorno alla costruzione del Crescent rischia di avere come unico risultato quello di consegnare alla città un’opera incompiuta, l’ennesima, che rappresenterebbe comunque una deturpazione paesaggistica. L’unica vera questione era quella di garantire la legalità. Ora che la magistratura ha fatto il suo corso è giusto che riprendano i lavori e si restituisca occupazione agli oltre 150 operai del cantiere che, attualmente, si trovano senza stipendio e senza la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali”. Gino Adinolfi, segretario generale della Fillea Cgil Salerno, interviene così sulla vicenda legata all’opera in corso di realizzazione sul Lungomare di Salerno.
“Lasciare l’opera così com’è – continua Adinolfi – significherebbe avallare uno spreco di risorse e privare la nostra città di nuovi e possibili sbocchi occupazionali. Penso ai parcheggi o alle aree commerciali che potrebbero rappresentare opportunità di lavoro per molte persone. Ecco perché – conclude il segretario – faccio appello anche alle forze economiche locali affinché sostengano la ripresa dei lavori e il completamento della struttura. La Fillea Cgil, sta già pensando ad iniziative di riflessione e sensibilizzazione in questo senso da svolgersi nei prossimi giorni”.
Dello stesso parere anche il sindacato Feneal Uil Campania che si dice contro l’abbattimento e il sequestro prolungato del Crescent, in quanto frutto di insipienza politica e amministrativa che prima ha prodotto un intervento spropositato e poi è potrebbe produrre l’abbattimento della imponente struttura”.