Salerno. Si è tenuta ieri sera, alle 21, al teatro Giuseppe Verdi di Salerno, la replica dell’opera “Il Flauto Magico” portata in scena dalla multietnica Orchestra di Piazza Vittorio, composta da diciotto musicisti provenienti da dieci paesi diversi.
L’ idea, nata nel 2007 da Daniele Abbado, è di raccontare la storia come se fosse una fiaba popolare tramandata di bocca in bocca, con una voce narrante e l’orchestra sul palco: la storia parla dell’ amore tra il principe Tamino e Pamina, figlia della Regina della Notte, potente maga in lotta con lo stregone Sarastro che tiene prigioniera Pamina insidiata, a sua volta, dall’aiutante dello stregone Monostatos. Per salvare la sua amata, Tamino dovrà superare tre prove nelle quali sarà aiutato da un flauto magico capace di rendere mansueti anche i più spietati, donatogli dalla Regina della Notte, e da Papageno, un uccellatore dall’aspetto bizzarro.
Ricca di intrecci, la trama originale diventa scorrevole e divertente nella rivisitazione dell’Orchestra di Piazza Vittorio: viene arricchita da melodie sempre diverse, che spaziano dal lento al rap, con il duetto di Tamino e Papageno a cappella, dal jazz al folk, con gli eleganti interventi di Pamina interpretata dalla cantante americana Sylvie Lewis, dalla bossa nova alla classica, con la straordinaria voce della Regina della Notte interpretata da Petra Magoni.
Nonostante ci si trovasse nella suggestiva cornice del Teatro Verdi, ieri sera sembrava di essere stati catapultati nelle strade di un luogo senza tempo e senza spazio, in cui si parla la lingua della pace e dell’amore. Divertente il momento in cui Monostratos, entrando in scena con una pistola, tenta di strappare Pamina a Tamino e viene scacciato con canti e balli; commovente e delicata la canzone sofferente di Pamina che, vedendosi ignorata dall’amato intento a superare la prova del silenzio, crede che lui non l’ami piu’; a sorpresa il finale dove il bene trionfa e la Regina della Notte, da malvagia assetata di potere, diventa la passionale e gioiosa amata dello stregone Papageno, suo eterno nemico.
Un tributo al melting – pot, all’amore e al trionfo del bene, “Il Flauto Magico” dell’ Orchestra di Piazza Vittorio lascia incantati, trascina, coinvolge, fa sorridere e commuove. Straordinaria l’orchestra sul palco, stupendi gli arrangiamenti delle musiche originali, simpatiche le immagini trasmesse dagli schermi sul palco. Un’occasione per far conoscere la famosa opera di Mozart anche a chi non mastica la lirica e per distrarsi dal brutto che c’è al mondo, dai casi di razzismo e violenza contro il diverso, perché la diversità è tra le più grandi ricchezze dell’essere umano.
Articolo e foto di Arianna Grilli e Maria Giovanna Ruggero
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