Trote-morte-nel-SeleCaposele. A poca distanza dalle sorgenti del fiume Sele si è verificata una nuova moria di trote dopo quella dello scorso ottobre. L’inquietante fenomeno si è ripetuto nei primi giorni di gennaio, riproponendo la profonda preoccupazione per la tenuta complessiva dell’ecosistema in uno dei luoghi a più alto valore naturalistico della Campania. Lo scorso ottobre, gli esami eseguiti da Arpac e Asl stabilirono che la morte dei pesci era avvenuta per anossia, nelle branchie furono rinvenuti materiali litoidi e calcarei. Nello stesso periodo, per un lungo tratto l’acqua del fiume aveva assunto una colorazione biancastra.

L’architetto e presidente dell’Ente Riserve Maria Gabriella Alfano ha segnalato l’ultimo episodio in una lettera ai reparti di vigilanza ambientale dei Carabinieri e della Polizia Forestale e alla procura della Repubblica, scrivendo che “quanto accaduto rappresenta un indizio allarmante indicativo del fatto che non siamo in presenza di un fenomeno accidentale”, e sollecitando gli organi di vigilanza “ad intensificare le ricerche, i controlli e le indagini  per risalire alle cause effettive del fenomeno e all’individuazione dei responsabili, non potendosi escludere ricadute negative gravi non solo sulle specie animali che popolano il fiume Sele, ma anche sull’intero habitat e sulla salute stessa della popolazione”.