Vallo di Diano. Potrebbe sembrare solo solidarietà verso il popolo lucano ma, la questione sotto certi aspetti interessa da vicino anche il Vallo di Diano. Parliamo di petrolio, parliamo del pozzo che l’Eni dovrebbe avviare a Marsico Nuovo, a pochi chilometri da Atena Lucana.
Oggi come ieri, la gente si mobilita, i sindaci dicono no, il territorio non si tocca nemmeno di striscio. Eppure, di oro nero il Vallo di Diano nel sottosuolo ne conserva tanto, questo le multinazionali lo sanno, perciò continuano la loro pressione asfissiante. Prima con “Montecavallo”, poi con “Tardiano”, i tentativi di trivellare il Diano si sono susseguiti nel tempo, trovando sempre una barriera di diniego, un’ opposizione convinta, un connubio tra popolazione e istituzioni teso a difendere il territorio.
Oggi le multinazionali ci riprovano, lo fanno dal confine, sfruttando quella terra lucana che da anni è in balia del deserto nero. Il pozzo Pergola 1, sorgerà probabilmente a pochi passi dal confine e, si sa, le tecnologie avanzate, potrebbero metterci il resto. Trivellare in quella zona, oltre al danno per gli abitanti di Marsico Nuovo i quali sono insorti gridando il proprio no, significherebbe anche, con molta probabilità, varcare il confine direttamente dal sottosuolo, ed estrarre il petrolio anche nel Vallo di Diano. Ecco allora spiegata l’ennesima mobilitazione dei sindaci che ieri a Padula, hanno ribadito l’ennesimo no, d’impeto e di rabbia. Fautore dell’incontro il Presidente della Comunità Montana Raffaele Accetta, il quale ha sottolineato la pericolosità della situazione, la probabilità di un inquinamento generalizzato che, comporterebbe per il comprensorio l’ennesima tegolata in testa.
“Non possiamo permettere e permetterci questo – ha affermato Accetta – la perforazione del pozzo Pergola 1, potrebbe intaccare il nostro bacino idrogeologico e non solo, dobbiamo dimostrare la nostra forza opponendoci a ogni tentativo di strumentalizzazione. Siamo solidali con la gente lucana – continua – e, con noi stessi, la situazione è preoccupante anche e, soprattutto, in virtù del fatto che ci troviamo e, ci troveremo con le mani legate, Marsico Nuovo infatti si trova in un’altra regione ma, non ci arrenderemo”.
Continua la lotta dunque, un duello a “distanza”, una battaglia senza esclusione di colpi, chi vincerà? La sensazione è che presto, nonostante tutto, e, viste le esperienze passate, si sta profilando l’ennesimo scippo a un territorio surclassato e calpestato continuamente.
Antonio Citera