Eboli. Questa mattina, presso la sala conferenze del Comune di Battipaglia, il sindaco di Eboli Martino Melchionda e il Commissario Prefettizio del Comune di Battipaglia Mario Rosario Ruffo hanno incontrato la stampa per ribadire l’importanza e la validità della propria proposta di razionalizzazione dei due rispettivi Presidi Ospedalieri.
“Battipaglia ed Eboli – ha sottolineato il Commissario del Comune di Battipaglia – hanno sottoscritto una proposta che oggi riaffermiamo con forza. Messa da parte la mera difesa del campanile, siamo giunti all’individuazione di una soluzione percorribile che, pur contemplando tagli, difende l’emergenza e quindi la salute dei nostri concittadini”.
Durante la conferenza stampa il Sindaco di Eboli Martino Melchionda ha illustrato nel dettaglio il contenuto della proposta: “Vorrei che tutti comprendessero che questa iniziativa messa in campo insieme al Comune di Battipaglia segnala una svolta e non deve assolutamente essere sottovalutata. Siamo giunti ad una scelta condivisa e non più competitiva, una posizione che auspicavo da anni. La nostra proposta nasce sulla base di due provvedimenti: il decreto 49 che prevedeva il mantenimento dei quattro plessi fino alla realizzazione dell’ Ospedale Unico della Valle del Sele, e il decreto 82 che, invece, definisce non prioritaria la realizzazione del plesso unico. Essa tiene conto dei gravi squilibri territoriali in termini di posti letto, ricordo ancora che per la nostra area sono previsti 1,32 posti letto per 1000 abitanti, mentre nel Cilento, il coefficiente è di 3,11. Occorre, inoltre, salvaguardare l’emergenza che significa la vita dei pazienti, e per emergenza si intende la rianimazione, l’Utic ed anche l’ostetricia. E’ impensabile che per quattro plessi vengano riconosciuti solo 8 posti letto di rianimazione. Difesa, dunque, dell’emergenza e tagli ai posti d’elezione”.
“Chiediamo – sostiene il Sindaco di Eboli insieme al Commissario di Battipaglia – che Squillante prima di assumere decisioni definitive riveda il piano con la Regione Campania, e che si vada verso una deroga rispetto all’applicazione del decreto 49 e del decreto 82. Occorre far comprendere a tutti, ai cittadini e alle autorità politiche ed istituzionali, il terreno sul quale ci muoviamo e i rischi che si corrono per la salute, affinché insieme si dia forza alla necessità di una revisione del piano sanitario”.