Capaccio. Il fiume Sele continua a far paura. A causa delle precipitazioni piovese che continuano ad interessare tutta la provincia il livello del fiume è passato dai 2 metri e 50 di questa mattina ai 3 metri e 90 in sole 4 ore.
La protezione civile sta monitorando la situazione, come ci conferma Maurizio Paolillo, consigliere delegato alla protezione civile: “sono presenti alcune unità sul luogo pronte a dare l’allarme nel caso si raggiungesse livelli di criticità. Il problema è che l’argine distrutto dalla piena di ieri non è stato ripristinato e l’acqua in quel punto potrebbe esondare a soli 6 metri di altezza. Se questo dovesse verificarsi avremmo comunque un buon margine di tempo per allertare la popolazione ed evacuare le case”.
“Circa trecento gli ettari di serre allagate, con danni potenziali per oltre venti milioni di euro. Saltano colture intere di ortaggi in pieno campo, erbette per la quarta gamma ed approvvigionamenti di foraggio per gli allevamenti bufalini. Si rischia seriamente di non poter rispettare le commesse con la GDO ed allora il danno si raddoppierebbe”. A tracciare una prima stima dei danni è Rosario Rago presidente di Confagricoltura per la provincia di Salerno. Lo stesso Rago raggiunto questa mattina al telefono, non aveva usato mezzi termini per fare il bilancio della situazione
“Non è ancora possibile parlare di numeri precisi, – aveva detto – ma ad una prima valutazione è chiaro che ci aggiriamo su milioni di euro. Questa – continuava- è la conseguenza di anni di incuria da parte dei Consorzi di bonifica presenti sul territorio che non hanno messo in sicurezza gli argini o adeguato gli ettari di terra alle nuove esigenze di spazio sempre crescenti. Oggi questo disastro ambientale è toccato a Capaccio domani potrebbe accadere a Pontecagnano o Eboli, per citarne alcuni, perchè tutta la piana del Sele è a rischio”.
Per tutta la giornata di ieri i funzionari del Genio civile hanno effettuato dei rilievi su sollecitazione anche del primo cittadino Italo Voza che ha chiesto “di dare subito inizio a un’azione vera per mettere definitivamente in sicurezza il fiume Sele. Bisogna agire sul letto del fiume per un’azione radicale e definitiva perchè quello che è accaduto non si ripeta mai più”.
Enrica Bovi