Cittadini degli Alburni si sono radunati in presidio permanente per protestare contro i mancati lavori lungo la strada S.P. 12, tratto Bivio San Vito di Aquara – centro abitato di Castelcivita.
Da due giorni, all’altezza della strada ormai sbarrata al traffico veicolare, un nutrito presidio di abitanti dei comuni limitrofi (Ottati, Castelcivita, Aquara, Sant’Angelo a Fasanella, Corleto Monforte) è in strada per protestare pacificamente contro la chiusura al traffico e il mancato avvio dei lavori da parte della Provincia di Salerno.
Dopo una frana avvenuta lo scorso aprile, la strada era rimasta in un primo momento chiusa per motivi di sicurezza. Da allora, però, non c’è stato alcun provvedimento da parte della Provincia per ripristinare la normale circolazione. I cittadini, rimasti isolati, hanno provveduto autonomamente a spostare i massi franati sul manto stradale per permettere il passaggio almeno alle autovetture.
I percorsi alternativi indicati nell’ordinanza 85/2013 della Provincia di Salerno non apparivano, infatti, risolutivi, anzi creavano in alcuni casi maggiori difficoltà ai tanti che hanno necessità di raggiungere il posto di lavoro o recarsi presso uffici pubblici e ospedali, nonché agli studenti che debbono quotidianamente raggiungere gli istituti scolastici del comprensorio.
La settimana scorsa, poi, la Provincia ha chiuso nuovamente la strada, stavolta con lastre di cemento così da impedire ancora il transito sulla sp 12. I cittadini dei comuni limitrofi che utilizzano questa strada come via di comunicazione essenziale, si sono trovati ancora una volta isolati.
Così, stanchi delle tante promesse e mossi da effettivo disagio, gli abitanti del posto hanno deciso di organizzarsi in presidio permanente per chiedere interventi risolutivi. E’ stata intrapresa, inoltre, attraverso il Codacons Campania, un’azione giudiziaria al fine di ottenere il ristoro dei danni tutti patrimoniali e non subiti dai cittadini e dalle istituzioni interessate.
Gravissima la situazione: senza strade adeguate, senza più mezzi pubblici (costretti a giri infiniti per raggiungere i comuni), il rischio spopolamento di questi paesi dell’entroterra è sempre più in agguato. Di qui la decisione della popolazione di scendere in piazza a protestare. La situazione rimarrà invariata almeno fino a martedì, così come deciso nella riunione avvenuta tra i sindaci dei comuni protagonisti della protesta.
Federica Aloise