
Questa manifestazione è uno spettacolo già visto anche in altre zone della regione, soprattutto in alcuni comuni di Napoli e provincia, dove una sessantina di istituti sono stati ugualmente occupati. Quello che i manifestanti chiedono è un incontro con i vertici del ministero dell’Istruzione per discutere della loro situazione. Negli ultimi mesi a livello nazionale sono stati regolamentati i contratti. Con nuovi bandi la Consip ha riaffidato alle cooperative di ex Lsu gli stessi impieghi ma con un ribasso degli stipendi del 50%, ovvero dalle 7 ore di lavoro giornaliere si è passati a sole 3 ore e 40 minuti. Dall’inizio di marzo i lavoratori ex Lsu campani rischiano di perdere il lavoro o comunque di percepire uno stipendio di circa 400 euro al mese. Per questi motivi hanno dato inizio alla protesta occupando le diverse scuole.
A Scafati in particolare molti dipendenti della ‘Top Clear’ già da ieri hanno alzato i toni della polemica, minacciando di non assolvere più al loro compito, lasciando sporchi aule e servizi igienici. Dopo gli avvertimenti sono arrivati i fatti: nella notte le dipendenti in possesso delle chiavi dell’istituto hanno preso la dura decisione di occupare la scuola.
Questa mattina anche il preside della scuola Umberto Russo è rimasto bloccato davanti ai cancelli incatenati. La situazione non è migliorata nemmeno dopo l’arrivo dei carabinieri. I dipendenti fanno sapere che presidieranno l’istituto fin quando non arriveranno chiarimenti e notizie positive riguardo la propria posizione.