Salerno. Lo sciopero si è concluso, ma non si è placata l’ira dei dipendenti che dalla Centrale del Latte si sono mossi fino a Piazza Amendola per protestare la vendita del “loro bene”.
Un bene che cercheranno in ogni modo di salvaguardare affinché le quote non vengano vendute a privati ma resti un bene di funzione pubblica.
La prima fase è stata l’incontro con la prefettura sulla questione della vendita, un confronto però che non ha di certo fatto rientrare lo stato di agitazione dei dipendenti.
Anzi, il clima è divenuto ancor più acceso quando sindacati e rappresentati dei lavoratori, considerando l’assenza del Comune, si sono sentiti rispondere che parlare con il sindaco Vincenzo De Luca sarebbe stato troppo complicato.
“Da notare che il popolo ha eletto questa persona – dice il rappresentante della Cgil Funzione Pubblica Angelo De Angelis – che non ascolta chi cerca di difendere un bene della provincia. Quello che lui stesso ha più volte definito ‘uno dei gioielli più importanti di Salerno’.”
I dipendenti chiedono garanzie precise sul futuro della Centrale
“L’animo dei lavoratori è sicuramente arrabbiato – continua De Angelis – ma soprattutto è deluso per la situazione che si sta creando. Non essere ascoltati ci fa capire che una struttura del genere che ha sempre dato il massimo non viene considerata dall’Amministrazione.”
Le proteste sono state solo fumo negli occhi di chi dovrebbe anche ascoltare invece di guardare. Se il piano A non ha funzionato si passa al piano B.
“Ci sarà una seconda fase di lotta la settimana prossima e sarà la prima volta che la Centrale del Latte si pone di fronte all’Amministrazione per un confronto.”
Salerno Pulita, Salerno Solidale, dipendenti dell’Ospedale Ruggi d’Aragona presenti alla manifestazione per sostenere la lotta.
“Come può passare in secondo piano un bene di funzione pubblica? – si congeda De Angelis – I dipendenti e i sindacati continueranno a lottare ma questo è solo l’inizio. A Marzo ci sarà un’altra manifestazione per salvaguardare i servizi della città, da quelli sanitari a quelli pubblici. Enti importantissimi per lo sviluppo e il benessere”.
Clemente Donadio