Fare l’amore in ufficio? Sempre più ricercatori e sociologi affermano che faccia bene al fisico e alla mente e che, soprattutto in tempo di crisi, migliori il rendimento professionale.
In Italia sono sempre più frequenti i “pomeriggi a luci rosse” tra le scrivanie: da recenti studi è emerso che 1 lavoratore su 5 ha ammesso di aver avuto almeno una relazione con un collega, e 1 coppia su 10 afferma di essersi formata sul posto di lavoro.
La gran parte degli intervistati, inoltre, ha confermato che avere una storia con un collega di scrivania dà più felicità ed energia. Soprattutto le donne innamorate sul lavoro sostengono di essere più produttive nel 65% dei casi. Un intervistato su 3, poi, ha confessato che, pur di stare vicino al partner, supera abbondantemente l’orario sindacale, e uno su due ha dichiarato di andare al lavoro più… volentieri. Uno su 5 (soprattutto donne) si porta perfino il lavoro a casa per mantenere un rapporto ideale e a distanza con la persona amata.
Insomma, un minimo di discrezione ed ecco una serie di istruzioni su come fare sesso in ufficio. Ma soprattutto dove.
La scrivania: occhio a sgomberare il piano di lavoro e… voilà, in pochi secondi il gioco è fatto. La sedia da ufficio: sì alla comodità. E poi il sesso in poltrona di pelle, magari quella del direttore, fa ancora più chic. Il pavimento: scelta classica che consente di sfruttare tutte le posizioni. Gli addetti alla pulizia vi ringrazieranno.
Location coraggiose
La scala antincendio: accessibile ma solitamente poco frequentata, è il luogo ideale per soddisfare una voglia improvvisa. E per scappare, casomai scattasse l’allarme. Il bagno: non sarà il massimo del romantico, ma promette privacy. Regola per non far nascere sospetti nei colleghi: entrate ed uscite separatamente. E no alle urla di piacere. L’ascensore: altro classico, soprattutto se si lavora in infiniti grattacieli. Eccitazione a mille unita al timore di essere scoperti e la necessità di essere rapidi. Qui il Kamasutra può essere dimenticato. Il parcheggio sotterraneo: il top della perversione. Il sedile posteriore dell’auto propria o altrui vi aspetta.