Strage di randagi a Socchi. La città in cui si sono tenute le Olimpiadi invernali, conclusasi lo scorso 23 febbraio, è stata protagonista di una vera e propria mattanza ai danni dei randagi. Uno sterminio di cani e gatti che girovagavano per la città, verificatosi qualche giorno prima l’inaugurazione dell’evento sportivo.
Le autorità russe, qualche tempo prima l’apertura delle Olimpiadi, che si sarebbe tenuta a Sochi, avevano ordinato d’intensificare il numero degli animali da uccidere “è il metodo più veloce-sostiene il deputato della regione di Krasnodar Sergei Krivonosov– per risolvere il problema degli animali che girano per le nostre strade”.
Nessun randagio avrebbe potuto sopravvivere poiché ne sarebbe andato dell’immagine del paese, come se non fosse parimenti degradante appurare che sono state le stesse autorità ad autorizzare simili atti di violenza. Per comprendere la gravità del fatto basta considerare le parole del direttore della Basya Servis, società che si occupa del contenimento degli animali, il quale senza ritegno ha dichiarato “catturare ed eliminare i randagi; le persone devono poter girare liberamente per le strade. Diciamo le cose come stanno, i cani sono spazzatura”. Difronte simili considerazioni si sono immediatamente mobilitati gruppi di attivisti animalisti, cercando di sensibilizzare il paese difronte atti così indegni “Un esempio di crudeltà –annuncia Elizabeth Sharpe, della World Society for the Protection of Animals che ha sede in Canada- l’unico sistema per controllare la popolazione dei randagi è quella di programmare a lungo termine vaccinazioni e sterilizzazioni”.
Il randagismo è sicuramente una problematica che riguarda la sicurezza, il decoro e la pulizia delle città che deve essere risolto non certo attraverso la violenza, ma cercando di attivarsi mettendo in atto azioni preventive come le sterilizzazioni.
Le autorità che hanno il dovere di occuparsi e di risolvere queste situazioni, attraverso metodi decorsi, rimangono totalmente indifferenti e se agiscono lo fanno pretendendo di risolvere la questione in maniera radicale ed immediata. L’unico metodo, così come sostenuto da Sharpe, sarebbe quello di agire lentamente, seguendo dei programmi predefiniti e che avranno efficacia solo nel lungo termine.