L’allentamento del patto di stabilità interno deciso dal Governo rende disponibili per i Comuni italiani 850 milioni di euro, che potranno utilizzare al di fuori dei vincoli previsti dal Patto di stabilità interno. Inoltre, altri 150 milioni dovrebbero essere attribuiti alle Province, nei prossimi giorni.
Secondo il report del centro studi Ance Salerno, ai Comuni della Campania spettano, dal provvedimento ministeriale, 67.718.495 euro, pari all’8% della somma resa complessivamente disponibile a livello nazionale. Queste risorse potranno essere destinate a dei provvedimenti entro giugno 2014.
Per i comuni in provincia di Napoli sono stati resi disponibili 32.734.059 euro (3,9% sul totale Italia); in provincia di Salerno 13.750.653 euro (1,6%); in provincia di Caserta 11.112.184 euro (1,3%); in provincia di Avellino 5.672.022 euro (0,7%) ed in provincia di Benevento 4.449.577 euro (0,5%).
“A conti fatti – evidenziano gli analisti del Centro Studi Ance Salerno – restano ancora fermi nelle casse degli Enti locali della Campania circa 414 milioni di euro”.
Ciò conferma la consistenza di una liquidità “ferma”, che potrebbe essere impiegata per rilanciare l’economia del Mezzogiorno. “A fronte di 1.136.000.000 di euro disponibili – sottolinea il Centro Studi Ance Salerno – risultano sbloccati appena 205.900.000, pari al 18,1%: mancano all’appello 930.100.000 di euro”.
Anche il presidente di Ance Salerno Antonio Lombardi esprime rammarico per le centinaia di milioni di euro che restano ancora fermi nei cassetti di comuni e province. “Lo sblocco di circa 68 milioni di euro – dice – rappresenta senza dubbio una buona notizia, ma auspichiamo che siano rispettati i tempi previsti dalla Legge di Stabilità e che gli importi assegnati ad ogni singolo ente siano effettivamente spesi entro il mese di giugno di quest’anno. Non vorremmo assistere all’ennesima beffa da questo punto di vista. Come sistema-Ance abbiamo già avviato in questi giorni una campagna di sensibilizzazione dei Comuni proprio per stimolare la rapida attuazione di questa misura affinché quanto varato a livello centrale abbia una ricaduta concreta nei nostri territori. La nostra attenzione resta concentrata sulla possibilità che nei prossimi mesi si possa procedere ad un rifinanziamento della misura di allentamento del patto di stabilità interno in considerazione del permanere di una situazione particolarmente difficile sotto il profilo della ripresa economica nel Mezzogiorno”.
Lombardi conclude affermando che il patto di stabilità interno è considerato, secondo un’indagine effettuata dall’Ance su tutto il territorio nazionale, la principale causa di ritardato pagamento dei crediti vantati dalle imprese nel settore dei lavori pubblici. L’allungamento dei tempi è determinato, inoltre, da una generale inefficienza della pubblica amministrazione e dalle difficili condizioni finanziarie degli enti prevalentemente in considerazione del mancato trasferimento dei fondi da parte di altre amministrazioni o della carenza di risorse di cassa.