universita-salernoSalerno. Terzo appuntamento del “Percorso della memoria” organizzato dall’Università di Salerno,  da Unis@und, webradio di Ateneo, e dal Cral dell’Università di Salerno. Il 5 marzo, alle ore 10.30,  sarà la toccante testimonianza di Piero Terracina a  catalizzare l’attenzione di quanti raggiungeranno il Teatro di Ateneo.

Piero Terracina, nel 1944 dopo essere sfuggito alla prima retata del ghetto di Roma,  venne deportato con tutta la famiglia ad Auschwitz.  Degli 8 componenti della sua famiglia, fu l’unico a fare ritorno in Italia.

Recentemente, la lapide commemorativa posta sul marciapiede della sua casa di Roma, costellata di sette inserti di metallo dorato in memoria dei suoi familiari scomparsi, è stata imbrattata da ignoti.

Motivo in più per mantenere accesa la fiamma della memoria senza la quale non c’è futuro.

Dopo  la testimonianza di Terracina, Beatrice Benocci  si soffermerà sul tema “I luoghi non luoghi della memoria”. E a proposito di luoghi della memoria Marco Cavallarin parlerà del progetto “Perché duri la memoria di Sciesopoli”.

Sciesopoli di Selvino nasce negli anni Trenta come colonia montana voluta dal Fascismo in Val Seriana, a 70 chilometri da Milano. Finita la guerra fu utilizzata come centro di prima accoglienza per i bambini ebrei e trasformata in un vero e proprio istituto di reinserimento sociale. Oggi si vuol cancellare tutto costruendo un villaggio turistico, villette a schiera e una Spa.

A coordinare i lavori saranno Vincenzo Raimondo Greco, componente dell’Ufficio Stampa dell’Università di Salerno, e Giovanna Di Troia, membro della redazione informazione della webradio di Ateneo e componente del  Comitato organizzatore.

La giornata si aprirà con una esibizione della classe V B “Istituto R. Nicodemi” di Fisciano – sezione di Calvanico che, in occasione del 27 gennaio 2014, ha prodotto un video e una  poesia sull’importanza della memoria.